Signori Briganti

Romanzo nero, fantasy mediterraneo, favola barocca coloratissima d’amore e d’avventura. Dalaya la bella vive con le monache, cucina dolci, provoca fame di donna in chi la sogna ma non si dà a nessuno. Mascherate, inganni, lutti, rapimenti, fughe in città, occhi strappati: il tempo delle favole è una sottile ragnatela. Basta un gesto maldestro a farla sparire per sempre.

Fu nel tempo in cui eravamo zingari. Ci piaceva girare il mondo e lasciarci bei ricordi alle spalle una volta tanto, e rubarne di altrettanto belli da metter via nel baule della nostra vecchiaia.
Accadde in un luogo che ora non esiste più. In quel giardino il nostro capo di allora, il brigante guercio, si innamorò di un fiore, Dalaya che aveva l’età del bocciolo. Cominciò così la storia, una storia che noi briganti ci siamo spartiti, un capitolo per ognuno.
Il capo che avemmo dopo si perse anch’egli nel nettare di Dalaya, e nelle notti di montagna che ci vedevano arrostire strofe attorno al fuoco, lui raccontava:

la favola della bambina che giocava con i non-morti,
quella dell’occhio strappato nel duello,
la storia dei folli d’amore che si buttarono dalla rupe,
la leggenda della donna che dalla morte tornò per vendicarsi.

Chi di noi ebbe nipoti raccontò loro questa storia come una favola, e chi trovò l’amore la raccontò come una poesia, bellissima quella poesia, perché non puoi essere poeta senza sporcarti di vita.

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Signori Briganti

Romanzo nero, fantasy mediterraneo, favola barocca coloratissima d’amore e d’avventura. Dalaya la bella vive con le monache, cucina dolci, provoca fame di donna in chi la sogna ma non si dà a nessuno. Mascherate, inganni, lutti, rapimenti, fughe in città, occhi strappati: il tempo delle favole è una sottile ragnatela. Basta un gesto maldestro a farla sparire per sempre.

Fu nel tempo in cui eravamo zingari. Ci piaceva girare il mondo e lasciarci bei ricordi alle spalle una volta tanto, e rubarne di altrettanto belli da metter via nel baule della nostra vecchiaia.
Accadde in un luogo che ora non esiste più. In quel giardino il nostro capo di allora, il brigante guercio, si innamorò di un fiore, Dalaya che aveva l’età del bocciolo. Cominciò così la storia, una storia che noi briganti ci siamo spartiti, un capitolo per ognuno.
Il capo che avemmo dopo si perse anch’egli nel nettare di Dalaya, e nelle notti di montagna che ci vedevano arrostire strofe attorno al fuoco, lui raccontava:

la favola della bambina che giocava con i non-morti,
quella dell’occhio strappato nel duello,
la storia dei folli d’amore che si buttarono dalla rupe,
la leggenda della donna che dalla morte tornò per vendicarsi.

Chi di noi ebbe nipoti raccontò loro questa storia come una favola, e chi trovò l’amore la raccontò come una poesia, bellissima quella poesia, perché non puoi essere poeta senza sporcarti di vita.

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by Gianfranco Grenar
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Romanzo nero, fantasy mediterraneo, favola barocca coloratissima d’amore e d’avventura. Dalaya la bella vive con le monache, cucina dolci, provoca fame di donna in chi la sogna ma non si dà a nessuno. Mascherate, inganni, lutti, rapimenti, fughe in città, occhi strappati: il tempo delle favole è una sottile ragnatela. Basta un gesto maldestro a farla sparire per sempre.

Fu nel tempo in cui eravamo zingari. Ci piaceva girare il mondo e lasciarci bei ricordi alle spalle una volta tanto, e rubarne di altrettanto belli da metter via nel baule della nostra vecchiaia.
Accadde in un luogo che ora non esiste più. In quel giardino il nostro capo di allora, il brigante guercio, si innamorò di un fiore, Dalaya che aveva l’età del bocciolo. Cominciò così la storia, una storia che noi briganti ci siamo spartiti, un capitolo per ognuno.
Il capo che avemmo dopo si perse anch’egli nel nettare di Dalaya, e nelle notti di montagna che ci vedevano arrostire strofe attorno al fuoco, lui raccontava:

la favola della bambina che giocava con i non-morti,
quella dell’occhio strappato nel duello,
la storia dei folli d’amore che si buttarono dalla rupe,
la leggenda della donna che dalla morte tornò per vendicarsi.

Chi di noi ebbe nipoti raccontò loro questa storia come una favola, e chi trovò l’amore la raccontò come una poesia, bellissima quella poesia, perché non puoi essere poeta senza sporcarti di vita.


Product Details

BN ID: 2940011111327
Publisher: Gianfranco Grenar
Publication date: 09/26/2010
Sold by: Smashwords
Format: eBook
File size: 336 KB
Age Range: 13 Years
Language: Italian

About the Author

Creo piccoli mondi colorati.

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