SCUM Manifesto è un trattato politico femminista radicale scritto nel 1967 da Valerie Solanas e pubblicato nel 1968 (dopo l’attentato per opera dell’autrice a Andy Warhol) che propugna l'annientamento totale degli uomini, l'auto- generazione delle donne tramite provetta e la scomparsa della società patriarcale in cui le donne, passive, non contano nulla. “In questa società per bene che ci vada, la vita è una noia sconfinata. In questa società, nulla, assolutamente nulla riguarda le donne. Dunque a tutte le donne che non hanno paura né di responsabilità né delle emozioni sconvolgenti non rimane che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l’automazione completa e distruggere il sesso maschile.” SCUM come acronimo di Societing for Cutting Up Men (Società per l’Eliminazione del Maschio), ma scum anche come feccia, schiuma nel senso sporco, in slang “sperma”, è un documento al vetriolo parossistico e disperato che con stile ironico e parodistico e con linguaggio crudo e aggressivo attacca ferocemente la società e la cultura patriarcale, prendendo a prestito e ribaltando sui maschi tutti i cliché sull'inferiorità femminile Considerato, quando uscì, oltremodo oltraggioso e violento, frutto della testa malata di una pazza lesbica e rivendicato da alcuni movimenti femministi (appartenenza che la Solanas prontamente rifiutò), oggi SCUM appare quasi una farsa grottesca e disperata fra fantascienza e patologia, ma sorprende ancora per il suo lucido estremismo e per la forza della rabbia che lo anima.