Punire l'autoriciclaggio: Come, quando e perché
In adesione agli input derivanti dai diversi strumenti internazionali e in analogia con i principali modelli europei di riferimento, con la legge n. 186/2014 si è introdotta anche in Italia la fattispecie di autoriciclaggio, che punisce sia le persone fisiche (art. 648-ter.1 del codice penale) che gli enti collettivi (art. 25-octies, d.lgs. n. 231/2001). Si assiste, in tal modo, all'ingresso di una nuova concezione del reato come circuito rispetto al quale non ha più senso parcellizzare i vari momenti dell'intervento punitivo, nei termini del pre o del post-factum, dovendosi piuttosto focalizzare la misura di contrasto sui profili di connessione paratattica di un reato commesso per consolidare il profitto di altro reato o per portarlo comunque a conseguenze ulteriori, quale simbolo più evidente della nuova criminalità  del profitto. Senonché, a distanza di appena un anno dalla sua introduzione, l'autoriciclaggio ha alimentato ampi dibattiti in ordine al suo ambito di applicazione e a possibili duplicazioni sanzionatorie, attesi gli evidenti profili di indeterminatezza della disposizione incriminatrice. Nell'intenzione dei curatori, scopo del presente volume non è, dunque, quello di discutere le ragioni di politica criminale notoriamente sottese al nuovo delitto, ma piuttosto quello di coglierne il come, il quando e il perché nell'ambito di un confronto tra i diversi operatori sui principali snodi interpretativi che, di qui a poco, ci si troverà  a dover fronteggiare.Enrico Mezzetti è Professore Ordinario di Diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre. Ricopre, inoltre, incarichi di docenza presso Scuole di specializzazione, Master di Secondo Livello o Corsi di Alta Formazione ed è Direttore di Corsi di Perfezionamento. È autore di numerose pubblicazioni tra cui monografie, trattati, manuali di ampia divulgazione, saggi e note a sentenza su riviste scientifiche specializzate. Daniele Piva ha conseguito l'Idoneità  Scientifica Nazionale come Professore Associato di Diritto Penale ed è attualmente Assegnista di ricerca in Diritto Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre, nonché Professore a Contratto di Diritto Penale Commerciale presso la Facoltà  di Economia dell'Università  La Sapienza di Roma.
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Punire l'autoriciclaggio: Come, quando e perché
In adesione agli input derivanti dai diversi strumenti internazionali e in analogia con i principali modelli europei di riferimento, con la legge n. 186/2014 si è introdotta anche in Italia la fattispecie di autoriciclaggio, che punisce sia le persone fisiche (art. 648-ter.1 del codice penale) che gli enti collettivi (art. 25-octies, d.lgs. n. 231/2001). Si assiste, in tal modo, all'ingresso di una nuova concezione del reato come circuito rispetto al quale non ha più senso parcellizzare i vari momenti dell'intervento punitivo, nei termini del pre o del post-factum, dovendosi piuttosto focalizzare la misura di contrasto sui profili di connessione paratattica di un reato commesso per consolidare il profitto di altro reato o per portarlo comunque a conseguenze ulteriori, quale simbolo più evidente della nuova criminalità  del profitto. Senonché, a distanza di appena un anno dalla sua introduzione, l'autoriciclaggio ha alimentato ampi dibattiti in ordine al suo ambito di applicazione e a possibili duplicazioni sanzionatorie, attesi gli evidenti profili di indeterminatezza della disposizione incriminatrice. Nell'intenzione dei curatori, scopo del presente volume non è, dunque, quello di discutere le ragioni di politica criminale notoriamente sottese al nuovo delitto, ma piuttosto quello di coglierne il come, il quando e il perché nell'ambito di un confronto tra i diversi operatori sui principali snodi interpretativi che, di qui a poco, ci si troverà  a dover fronteggiare.Enrico Mezzetti è Professore Ordinario di Diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre. Ricopre, inoltre, incarichi di docenza presso Scuole di specializzazione, Master di Secondo Livello o Corsi di Alta Formazione ed è Direttore di Corsi di Perfezionamento. È autore di numerose pubblicazioni tra cui monografie, trattati, manuali di ampia divulgazione, saggi e note a sentenza su riviste scientifiche specializzate. Daniele Piva ha conseguito l'Idoneità  Scientifica Nazionale come Professore Associato di Diritto Penale ed è attualmente Assegnista di ricerca in Diritto Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre, nonché Professore a Contratto di Diritto Penale Commerciale presso la Facoltà  di Economia dell'Università  La Sapienza di Roma.
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In adesione agli input derivanti dai diversi strumenti internazionali e in analogia con i principali modelli europei di riferimento, con la legge n. 186/2014 si è introdotta anche in Italia la fattispecie di autoriciclaggio, che punisce sia le persone fisiche (art. 648-ter.1 del codice penale) che gli enti collettivi (art. 25-octies, d.lgs. n. 231/2001). Si assiste, in tal modo, all'ingresso di una nuova concezione del reato come circuito rispetto al quale non ha più senso parcellizzare i vari momenti dell'intervento punitivo, nei termini del pre o del post-factum, dovendosi piuttosto focalizzare la misura di contrasto sui profili di connessione paratattica di un reato commesso per consolidare il profitto di altro reato o per portarlo comunque a conseguenze ulteriori, quale simbolo più evidente della nuova criminalità  del profitto. Senonché, a distanza di appena un anno dalla sua introduzione, l'autoriciclaggio ha alimentato ampi dibattiti in ordine al suo ambito di applicazione e a possibili duplicazioni sanzionatorie, attesi gli evidenti profili di indeterminatezza della disposizione incriminatrice. Nell'intenzione dei curatori, scopo del presente volume non è, dunque, quello di discutere le ragioni di politica criminale notoriamente sottese al nuovo delitto, ma piuttosto quello di coglierne il come, il quando e il perché nell'ambito di un confronto tra i diversi operatori sui principali snodi interpretativi che, di qui a poco, ci si troverà  a dover fronteggiare.Enrico Mezzetti è Professore Ordinario di Diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre. Ricopre, inoltre, incarichi di docenza presso Scuole di specializzazione, Master di Secondo Livello o Corsi di Alta Formazione ed è Direttore di Corsi di Perfezionamento. È autore di numerose pubblicazioni tra cui monografie, trattati, manuali di ampia divulgazione, saggi e note a sentenza su riviste scientifiche specializzate. Daniele Piva ha conseguito l'Idoneità  Scientifica Nazionale come Professore Associato di Diritto Penale ed è attualmente Assegnista di ricerca in Diritto Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università  di Roma Tre, nonché Professore a Contratto di Diritto Penale Commerciale presso la Facoltà  di Economia dell'Università  La Sapienza di Roma.

Product Details

ISBN-13: 9788892159242
Publisher: Giappichelli Editore
Publication date: 05/03/2016
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 228
File size: 373 KB
Language: Italian
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