Mondiali senza gloria
Il fascismo, dopo aver soppresso nel sangue ogni forma di dissenso, trasformò il calcio in un vigoroso strumento della sua ossessiva propaganda. Durante il regime la nazionale italiana era sì fortissima, ma nel 1934 vinse i Mondiali anche grazie all’incredibile favore degli arbitri, pressati direttamente dagli emissari del duce. Le contestazioni politiche caratterizzarono anche il secondo campionato mondiale, quello del 1938, tenutosi in Francia. Gli italiani giocarono con indosso la casacca nera, in segno di sfida verso il mondo intero, e col rumore della guerra che rombava sempre più da vicino. In mezzo: l’Olimpiade nazista di Berlino e i crimini di guerra degli italiani in Africa. All’orizzonte: le leggi razziali e l’assalto all’Europa, a braccetto con Hitler. Un libro che racconta della propaganda di ieri per illuminarci sulla propaganda di oggi.

«I successi del 1934 e del 1938 racchiudono per intero il volto mendace, prevaricatore e imbonitore di un regime, quello fascista, che al tempo aveva già azzerato il dissenso a colpi di uccisioni, pestaggi e ricatti e che si stava apprestando a far scempio dell’Europa insieme all’indicibile alleato nazista. Mussolini vedeva l’Italia annaspare tra difficoltà economiche e debolezze strutturali, ma sognava un impero che somigliasse a quello dell’antica Roma e bramava una sua personale ed eterna gloria: sfruttando il potere assoluto di cui si era impossessato con il sangue e l’annientamento degli avversari, usò i Mondiali di calcio per convincere il popolo della sua supremazia, della sua divina capacità organizzativa, della sua decisiva visione.»
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Mondiali senza gloria
Il fascismo, dopo aver soppresso nel sangue ogni forma di dissenso, trasformò il calcio in un vigoroso strumento della sua ossessiva propaganda. Durante il regime la nazionale italiana era sì fortissima, ma nel 1934 vinse i Mondiali anche grazie all’incredibile favore degli arbitri, pressati direttamente dagli emissari del duce. Le contestazioni politiche caratterizzarono anche il secondo campionato mondiale, quello del 1938, tenutosi in Francia. Gli italiani giocarono con indosso la casacca nera, in segno di sfida verso il mondo intero, e col rumore della guerra che rombava sempre più da vicino. In mezzo: l’Olimpiade nazista di Berlino e i crimini di guerra degli italiani in Africa. All’orizzonte: le leggi razziali e l’assalto all’Europa, a braccetto con Hitler. Un libro che racconta della propaganda di ieri per illuminarci sulla propaganda di oggi.

«I successi del 1934 e del 1938 racchiudono per intero il volto mendace, prevaricatore e imbonitore di un regime, quello fascista, che al tempo aveva già azzerato il dissenso a colpi di uccisioni, pestaggi e ricatti e che si stava apprestando a far scempio dell’Europa insieme all’indicibile alleato nazista. Mussolini vedeva l’Italia annaspare tra difficoltà economiche e debolezze strutturali, ma sognava un impero che somigliasse a quello dell’antica Roma e bramava una sua personale ed eterna gloria: sfruttando il potere assoluto di cui si era impossessato con il sangue e l’annientamento degli avversari, usò i Mondiali di calcio per convincere il popolo della sua supremazia, della sua divina capacità organizzativa, della sua decisiva visione.»
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Il fascismo, dopo aver soppresso nel sangue ogni forma di dissenso, trasformò il calcio in un vigoroso strumento della sua ossessiva propaganda. Durante il regime la nazionale italiana era sì fortissima, ma nel 1934 vinse i Mondiali anche grazie all’incredibile favore degli arbitri, pressati direttamente dagli emissari del duce. Le contestazioni politiche caratterizzarono anche il secondo campionato mondiale, quello del 1938, tenutosi in Francia. Gli italiani giocarono con indosso la casacca nera, in segno di sfida verso il mondo intero, e col rumore della guerra che rombava sempre più da vicino. In mezzo: l’Olimpiade nazista di Berlino e i crimini di guerra degli italiani in Africa. All’orizzonte: le leggi razziali e l’assalto all’Europa, a braccetto con Hitler. Un libro che racconta della propaganda di ieri per illuminarci sulla propaganda di oggi.

«I successi del 1934 e del 1938 racchiudono per intero il volto mendace, prevaricatore e imbonitore di un regime, quello fascista, che al tempo aveva già azzerato il dissenso a colpi di uccisioni, pestaggi e ricatti e che si stava apprestando a far scempio dell’Europa insieme all’indicibile alleato nazista. Mussolini vedeva l’Italia annaspare tra difficoltà economiche e debolezze strutturali, ma sognava un impero che somigliasse a quello dell’antica Roma e bramava una sua personale ed eterna gloria: sfruttando il potere assoluto di cui si era impossessato con il sangue e l’annientamento degli avversari, usò i Mondiali di calcio per convincere il popolo della sua supremazia, della sua divina capacità organizzativa, della sua decisiva visione.»

Product Details

ISBN-13: 9791259791122
Publisher: People
Publication date: 10/18/2022
Series: Storie
Sold by: BOOKREPUBLIC SRL
Format: eBook
Pages: 140
File size: 3 MB
Language: Italian

About the Author

Giovanni Mari, giornalista genovese, ha seguito dal primo momento la preparazione politica, militare e militante del G8 del 2001. In quei giorni e in quelle notti è stato cronista in piazza per Il Secolo XIX, il giornale della sua città: poi non ha mai smesso di occuparsene. Per lavoro si è successivamente dedicato con attenzione particolare allo scontro tra i partiti, appassionandosi allo studio della propaganda politica. Per vent’anni ha trattenuto dentro di sé un forte dolore per ciò che era accaduto intorno al vertice.
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