L'opinione pubblica tra filosofia e social network
Società e scienze sociali - saggio (59 pagine) - La cultura occidentale si è da sempre posta l’obbiettivo di superare le opinioni per giungere a una visione condivisa o universale di ciò che è certo, uguale per tutti. Non per questo l’”opinione” è uscita di scena: senza la possibilità di pensare soggettivamente, la ricerca della verità non avrebbe ragion d’essere.
L’idea che l’opinione possa essere comune a molti, di per sé un controsenso, è sorta con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa, la stampa in primis; dal Settecento, ha preso così forma uno spazio ideale nel quale agisce chi intende partecipare alla “cosa pubblica”, anche solo per essere informato. È in questo spazio che per due secoli hanno agito i diversi canali d’informazione che la tecnica ha realizzato, fino alla creazione del WEB. Ma la digitalizzazione dell’informazione ha trasformato “il mondo”, inteso naturalmente in senso umano: le ragioni per cui oggi “si scrive” o “si comunica” sono speculari alla trasformazione stessa dei concetti di spazio e di tempo, e i social networks ne rappresentano l’aspetto più eclatante.
Qui non si vuole descrivere il fenomeno o criticarlo, ma riflettere sul suo senso profondo, sulle implicazioni esistenziali che esso comporta. Il tema è gigantesco e non può essere racchiuso in uno spazio tanto piccolo; questo “saggio che non è un saggio” non intende dare delle risposte ma, come dovrebbe fare una buona filosofia, pone delle domande. Ciascuna di esse apre a una nuova riflessione, a un mondo di significati che va esplorato, perché ci sta succedendo qualcosa che nessuno, da solo, può ancora davvero comprendere.
Professore di storia e filosofia in pensione, Maurizio Chatel esercita l’attività di consulente filosofico – in privato e per le istituzioni pubbliche – e pubblicista. Ha diretto una casa editrice digitale di testi scolastici, BBN-Giunti scuola e pubblicato saggi di storia e filosofia per le scuole superiori. Negli anni Ottanta e Novanta ha collaborato col Ministero della pubblica istruzione nel campo della formazione docenti, con stage e pubblicazioni. Scrive per Gazzetta filosofica e SoloTablet.
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L’idea che l’opinione possa essere comune a molti, di per sé un controsenso, è sorta con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa, la stampa in primis; dal Settecento, ha preso così forma uno spazio ideale nel quale agisce chi intende partecipare alla “cosa pubblica”, anche solo per essere informato. È in questo spazio che per due secoli hanno agito i diversi canali d’informazione che la tecnica ha realizzato, fino alla creazione del WEB. Ma la digitalizzazione dell’informazione ha trasformato “il mondo”, inteso naturalmente in senso umano: le ragioni per cui oggi “si scrive” o “si comunica” sono speculari alla trasformazione stessa dei concetti di spazio e di tempo, e i social networks ne rappresentano l’aspetto più eclatante.
Qui non si vuole descrivere il fenomeno o criticarlo, ma riflettere sul suo senso profondo, sulle implicazioni esistenziali che esso comporta. Il tema è gigantesco e non può essere racchiuso in uno spazio tanto piccolo; questo “saggio che non è un saggio” non intende dare delle risposte ma, come dovrebbe fare una buona filosofia, pone delle domande. Ciascuna di esse apre a una nuova riflessione, a un mondo di significati che va esplorato, perché ci sta succedendo qualcosa che nessuno, da solo, può ancora davvero comprendere.
Professore di storia e filosofia in pensione, Maurizio Chatel esercita l’attività di consulente filosofico – in privato e per le istituzioni pubbliche – e pubblicista. Ha diretto una casa editrice digitale di testi scolastici, BBN-Giunti scuola e pubblicato saggi di storia e filosofia per le scuole superiori. Negli anni Ottanta e Novanta ha collaborato col Ministero della pubblica istruzione nel campo della formazione docenti, con stage e pubblicazioni. Scrive per Gazzetta filosofica e SoloTablet.
L'opinione pubblica tra filosofia e social network
Società e scienze sociali - saggio (59 pagine) - La cultura occidentale si è da sempre posta l’obbiettivo di superare le opinioni per giungere a una visione condivisa o universale di ciò che è certo, uguale per tutti. Non per questo l’”opinione” è uscita di scena: senza la possibilità di pensare soggettivamente, la ricerca della verità non avrebbe ragion d’essere.
L’idea che l’opinione possa essere comune a molti, di per sé un controsenso, è sorta con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa, la stampa in primis; dal Settecento, ha preso così forma uno spazio ideale nel quale agisce chi intende partecipare alla “cosa pubblica”, anche solo per essere informato. È in questo spazio che per due secoli hanno agito i diversi canali d’informazione che la tecnica ha realizzato, fino alla creazione del WEB. Ma la digitalizzazione dell’informazione ha trasformato “il mondo”, inteso naturalmente in senso umano: le ragioni per cui oggi “si scrive” o “si comunica” sono speculari alla trasformazione stessa dei concetti di spazio e di tempo, e i social networks ne rappresentano l’aspetto più eclatante.
Qui non si vuole descrivere il fenomeno o criticarlo, ma riflettere sul suo senso profondo, sulle implicazioni esistenziali che esso comporta. Il tema è gigantesco e non può essere racchiuso in uno spazio tanto piccolo; questo “saggio che non è un saggio” non intende dare delle risposte ma, come dovrebbe fare una buona filosofia, pone delle domande. Ciascuna di esse apre a una nuova riflessione, a un mondo di significati che va esplorato, perché ci sta succedendo qualcosa che nessuno, da solo, può ancora davvero comprendere.
Professore di storia e filosofia in pensione, Maurizio Chatel esercita l’attività di consulente filosofico – in privato e per le istituzioni pubbliche – e pubblicista. Ha diretto una casa editrice digitale di testi scolastici, BBN-Giunti scuola e pubblicato saggi di storia e filosofia per le scuole superiori. Negli anni Ottanta e Novanta ha collaborato col Ministero della pubblica istruzione nel campo della formazione docenti, con stage e pubblicazioni. Scrive per Gazzetta filosofica e SoloTablet.
L’idea che l’opinione possa essere comune a molti, di per sé un controsenso, è sorta con il diffondersi dei mezzi di comunicazione di massa, la stampa in primis; dal Settecento, ha preso così forma uno spazio ideale nel quale agisce chi intende partecipare alla “cosa pubblica”, anche solo per essere informato. È in questo spazio che per due secoli hanno agito i diversi canali d’informazione che la tecnica ha realizzato, fino alla creazione del WEB. Ma la digitalizzazione dell’informazione ha trasformato “il mondo”, inteso naturalmente in senso umano: le ragioni per cui oggi “si scrive” o “si comunica” sono speculari alla trasformazione stessa dei concetti di spazio e di tempo, e i social networks ne rappresentano l’aspetto più eclatante.
Qui non si vuole descrivere il fenomeno o criticarlo, ma riflettere sul suo senso profondo, sulle implicazioni esistenziali che esso comporta. Il tema è gigantesco e non può essere racchiuso in uno spazio tanto piccolo; questo “saggio che non è un saggio” non intende dare delle risposte ma, come dovrebbe fare una buona filosofia, pone delle domande. Ciascuna di esse apre a una nuova riflessione, a un mondo di significati che va esplorato, perché ci sta succedendo qualcosa che nessuno, da solo, può ancora davvero comprendere.
Professore di storia e filosofia in pensione, Maurizio Chatel esercita l’attività di consulente filosofico – in privato e per le istituzioni pubbliche – e pubblicista. Ha diretto una casa editrice digitale di testi scolastici, BBN-Giunti scuola e pubblicato saggi di storia e filosofia per le scuole superiori. Negli anni Ottanta e Novanta ha collaborato col Ministero della pubblica istruzione nel campo della formazione docenti, con stage e pubblicazioni. Scrive per Gazzetta filosofica e SoloTablet.
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Product Details
ISBN-13: | 9788825416046 |
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Publisher: | Delos Digital |
Publication date: | 05/04/2021 |
Sold by: | StreetLib SRL |
Format: | eBook |
File size: | 1 MB |
Language: | Italian |
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