Lo straniero
Nel 1961 Sergio Donadoni scriveva fra l'altro, circa il modo di porsi dell'Egitto arcaico nei confronti delle realtà straniere esistenti oltre i suoi confini: «Gli imperi universali non soffrono a causa di queste che noi sentiamo come limitazioni: essi le vedono come un caos nebuloso e disorganizzato, che è solo cornice negativa alla realtà del cosmos politicamente unito e concluso». Strumento utile al potere regio, questa concezione viene tenuta in vita durante tutto il corso della civilta egiziana: l'intervento sui disturbatori è un atto dovuto da parte del faraone, garante, presso la divinità, dell'ordine universale, mentre i disturbatori, i popoli non egiziani posti a sud, a est, a ovest dell'Egitto, sono «vinti» per definizione, già prima di combattere. Scene e simboli che hanno per soggetto il totale degli avversari i «Nove Archi» si ripetono esempio e monito insieme durante tutta la storia egiziana, ancor fino nell'età greco-romana; eternamente «calpestate», troviamo le figure dei vinti sotto le suole dei sandali del re, sul pavimento e sotto la balaustra dei palazzi, sullo zoccolo delle statue regali.Acquista l'ebook e continua a leggere!
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Lo straniero
Nel 1961 Sergio Donadoni scriveva fra l'altro, circa il modo di porsi dell'Egitto arcaico nei confronti delle realtà straniere esistenti oltre i suoi confini: «Gli imperi universali non soffrono a causa di queste che noi sentiamo come limitazioni: essi le vedono come un caos nebuloso e disorganizzato, che è solo cornice negativa alla realtà del cosmos politicamente unito e concluso». Strumento utile al potere regio, questa concezione viene tenuta in vita durante tutto il corso della civilta egiziana: l'intervento sui disturbatori è un atto dovuto da parte del faraone, garante, presso la divinità, dell'ordine universale, mentre i disturbatori, i popoli non egiziani posti a sud, a est, a ovest dell'Egitto, sono «vinti» per definizione, già prima di combattere. Scene e simboli che hanno per soggetto il totale degli avversari i «Nove Archi» si ripetono esempio e monito insieme durante tutta la storia egiziana, ancor fino nell'età greco-romana; eternamente «calpestate», troviamo le figure dei vinti sotto le suole dei sandali del re, sul pavimento e sotto la balaustra dei palazzi, sullo zoccolo delle statue regali.Acquista l'ebook e continua a leggere!
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by Edda Bresciani
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Overview

Nel 1961 Sergio Donadoni scriveva fra l'altro, circa il modo di porsi dell'Egitto arcaico nei confronti delle realtà straniere esistenti oltre i suoi confini: «Gli imperi universali non soffrono a causa di queste che noi sentiamo come limitazioni: essi le vedono come un caos nebuloso e disorganizzato, che è solo cornice negativa alla realtà del cosmos politicamente unito e concluso». Strumento utile al potere regio, questa concezione viene tenuta in vita durante tutto il corso della civilta egiziana: l'intervento sui disturbatori è un atto dovuto da parte del faraone, garante, presso la divinità, dell'ordine universale, mentre i disturbatori, i popoli non egiziani posti a sud, a est, a ovest dell'Egitto, sono «vinti» per definizione, già prima di combattere. Scene e simboli che hanno per soggetto il totale degli avversari i «Nove Archi» si ripetono esempio e monito insieme durante tutta la storia egiziana, ancor fino nell'età greco-romana; eternamente «calpestate», troviamo le figure dei vinti sotto le suole dei sandali del re, sul pavimento e sotto la balaustra dei palazzi, sullo zoccolo delle statue regali.Acquista l'ebook e continua a leggere!

Product Details

ISBN-13: 9788858107171
Publisher: Editori Laterza
Publication date: 12/19/2012
Series: Economica Laterza , #1
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 20
File size: 1 MB
Language: Italian
From the B&N Reads Blog

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