Le statistiche turistiche: dai conti della spazzatura al conto satellite

Che gli italiani abbiano un cattivo rapporto con i numeri è ben noto. Eppure siamo bombardati da cifre. Lo spread che sale e scende, il pieno di benzina che costa 12 euro in più (sembra che non importi se abbiamo una Ferrari o un motorino), la bolletta della luce che aumenta di 7 euro, il PIL che scende del 2%. Di quanti di questi numeri si capisce il significato? E quanti hanno un senso? Sono dati statistici, ci si dice. E ormai la statistica è diventata una scienza esatta. È vero, ma il problema è nell’uso che se ne fa. Da una parte si pretende di far dire ai dati ciò che non possono dire, dall’altra si leggono in modo da far emergere quel che si desidera. E allora chi li legge deve imparare a difendersi, deve conoscere almeno le regole basilari per interpretarli correttamente. Nel turismo ci sono difficoltà aggiuntive, connesse con i problemi di raccolta degli elementi da valutare e anche con una certa abitudine di agire in modo approssimativo. Le diverse destinazioni turistiche come calcolano il numero dei turisti in arrivo? Nei modi più diversi: chi si affida alle schede di notifica degli alberghi, chi conta i pullman, chi gli ingressi ai musei, chi pesa la spazzatura, attribuendo a ogni visitatore un certo peso medio di rifiuti. È ovvio che i risultati che si ottengono siano parecchio approssimativi e certamente non confrontabili, considerati i metodi diversi di rilevazione. La disomogeneità regna sovrana e quindi tutti i dati che si possono raccogliere sono da considerare solo indicativi. Ora però è in arrivo un metodo di calcolo più omogeneo: il conto satellite del turismo. Se ne parla da quindici anni, ma adesso anche l’Italia ha iniziato a redigerlo. Nell’eBook sono forniti le istruzioni per l’uso e gli opportuni riferimenti.

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Le statistiche turistiche: dai conti della spazzatura al conto satellite

Che gli italiani abbiano un cattivo rapporto con i numeri è ben noto. Eppure siamo bombardati da cifre. Lo spread che sale e scende, il pieno di benzina che costa 12 euro in più (sembra che non importi se abbiamo una Ferrari o un motorino), la bolletta della luce che aumenta di 7 euro, il PIL che scende del 2%. Di quanti di questi numeri si capisce il significato? E quanti hanno un senso? Sono dati statistici, ci si dice. E ormai la statistica è diventata una scienza esatta. È vero, ma il problema è nell’uso che se ne fa. Da una parte si pretende di far dire ai dati ciò che non possono dire, dall’altra si leggono in modo da far emergere quel che si desidera. E allora chi li legge deve imparare a difendersi, deve conoscere almeno le regole basilari per interpretarli correttamente. Nel turismo ci sono difficoltà aggiuntive, connesse con i problemi di raccolta degli elementi da valutare e anche con una certa abitudine di agire in modo approssimativo. Le diverse destinazioni turistiche come calcolano il numero dei turisti in arrivo? Nei modi più diversi: chi si affida alle schede di notifica degli alberghi, chi conta i pullman, chi gli ingressi ai musei, chi pesa la spazzatura, attribuendo a ogni visitatore un certo peso medio di rifiuti. È ovvio che i risultati che si ottengono siano parecchio approssimativi e certamente non confrontabili, considerati i metodi diversi di rilevazione. La disomogeneità regna sovrana e quindi tutti i dati che si possono raccogliere sono da considerare solo indicativi. Ora però è in arrivo un metodo di calcolo più omogeneo: il conto satellite del turismo. Se ne parla da quindici anni, ma adesso anche l’Italia ha iniziato a redigerlo. Nell’eBook sono forniti le istruzioni per l’uso e gli opportuni riferimenti.

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Che gli italiani abbiano un cattivo rapporto con i numeri è ben noto. Eppure siamo bombardati da cifre. Lo spread che sale e scende, il pieno di benzina che costa 12 euro in più (sembra che non importi se abbiamo una Ferrari o un motorino), la bolletta della luce che aumenta di 7 euro, il PIL che scende del 2%. Di quanti di questi numeri si capisce il significato? E quanti hanno un senso? Sono dati statistici, ci si dice. E ormai la statistica è diventata una scienza esatta. È vero, ma il problema è nell’uso che se ne fa. Da una parte si pretende di far dire ai dati ciò che non possono dire, dall’altra si leggono in modo da far emergere quel che si desidera. E allora chi li legge deve imparare a difendersi, deve conoscere almeno le regole basilari per interpretarli correttamente. Nel turismo ci sono difficoltà aggiuntive, connesse con i problemi di raccolta degli elementi da valutare e anche con una certa abitudine di agire in modo approssimativo. Le diverse destinazioni turistiche come calcolano il numero dei turisti in arrivo? Nei modi più diversi: chi si affida alle schede di notifica degli alberghi, chi conta i pullman, chi gli ingressi ai musei, chi pesa la spazzatura, attribuendo a ogni visitatore un certo peso medio di rifiuti. È ovvio che i risultati che si ottengono siano parecchio approssimativi e certamente non confrontabili, considerati i metodi diversi di rilevazione. La disomogeneità regna sovrana e quindi tutti i dati che si possono raccogliere sono da considerare solo indicativi. Ora però è in arrivo un metodo di calcolo più omogeneo: il conto satellite del turismo. Se ne parla da quindici anni, ma adesso anche l’Italia ha iniziato a redigerlo. Nell’eBook sono forniti le istruzioni per l’uso e gli opportuni riferimenti.


Product Details

ISBN-13: 9788820355906
Publisher: Hoepli
Publication date: 11/06/2012
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 80
File size: 2 MB
Language: Italian

About the Author

Giorgio Castoldi è autore di numerosi testi scolastici e di uso professionale in ambito turistico, docente presso l’Università IULM di Milano, collaboratore di riviste di settore, membro di commissioni esaminatrici per l’abilitazione alle professioni turistiche nella Provincia di Milano.Martina Castoldi, laureata in Scienze dei beni culturali, si occupa di comunicazione nel settore del turismo e dello spettacolo.

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