Il mercato della divulgazione culturale, in questi tempi di reclusione necessaria e indefinita, dovrà obbligatoriamente seguire una strada diversa nelle modalità di ripresa perché abbina due servizi essenziali: la necessità dello studio e della lettura e il fatto che queste esigenze devono essere per lo più esaudite in un clima di soddisfazione personale. Caratteristica, questa, che altri aspetti dell’economia di un paese non hanno. Abbinamento del quale altri ambiti non necessitano.
Partendo da questo assunto ho immaginato come il mercato della grande, media e piccola editoria, possa o debba evolvere strategicamente per poter continuare a concedere alla società, e a chi la compone cioè gli esseri umani, la possibilità di utilizzare le capacità primarie che albergano nelle menti di ognuno di noi ovvero la costruzione del senso critico, l’attitudine alla valutazione, la facoltà di espressione, l’opportunità di scelta, scaturite dall’apprendimento inteso non solo come ogni gesto o esperienza che si vive dal momento della nascita a quello della morte, ma anche di ogni nozione che si acquisisce nel medesimo periodo di tempo, anche indotta dalle circostanze.
