La Signorina Anna
La Signorina Anna di Paola Drigo -
Dall’incipit del libro:
Quella sera d’ottobre, dalla corriera autobus che fa servizio in quel remoto angolo di provincia, scesero nel cortile del Leon d’Oro due soli viaggiatori: un vecchio signore e una signorina.
Lui alto, viso acceso, capelli e baffoni bianchi, portamento rigido e un po’ impettito di vecchio militare; lei, una figuretta gentile e minuta, velata di nero.
Padre e figlia, parevano; e vestivano ambedue in gran lutto, modestamente. Ella portava una valigetta.
S’incamminarono tosto, preceduti da un ragazzotto che faceva saltellare sul selciato il carretto carico del loro bagaglio, sotto i portici di via Nazario Sauro, e suonarono alla porta della signora Zenobia, che affittava abitualmente un quartierino ammobiliato.
Dovevano essere attesi, perché l’uscio si schiuse subito, e nell’andito apparve zoppicando la signora Zenobia in persona, con un candeliere in mano.
Non erano ancòra le sette, ma nella borgata incominciavano a brillare i primi lumi, e siccome cadeva qualche gocciolina di pioggia, le strade si erano fatte improvvisamente deserte. L’arrivo dei due forestieri passò perciò inosservato e senza suscitare curiosità.
Il giorno dopo però, al Caffè Centrale, uno dei notabili del paese, che aveva la figliuola al Convento delle Orsoline, forniva a un crocchio d’amici notizie di quei due.
Il vecchio era un ex colonnello di cavalleria in pensione, e la signorina, sua figlia, raccomandata da una gran dama di Torino alla Superiora delle Orsoline, era la nuova maestra d’inglese venuta a sostituire Miss Smoll, morta di vecchiaia due mesi prima. Pareva che fossero piemontesi e nobili. Si chiamavano De Friours.
Ma anche queste notizie suscitarono scarso interesse. Uno degli ascoltatori disse soltanto:
— Una piemontese a insegnar l’inglese!
E il bene informato rispose:
— Mah!…
E come si trattava di gente onesta modesta e povera, nessuno si occupò più dei De Friours, e la loro vita cominciò a svolgersi tranquillamente.
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Dall’incipit del libro:
Quella sera d’ottobre, dalla corriera autobus che fa servizio in quel remoto angolo di provincia, scesero nel cortile del Leon d’Oro due soli viaggiatori: un vecchio signore e una signorina.
Lui alto, viso acceso, capelli e baffoni bianchi, portamento rigido e un po’ impettito di vecchio militare; lei, una figuretta gentile e minuta, velata di nero.
Padre e figlia, parevano; e vestivano ambedue in gran lutto, modestamente. Ella portava una valigetta.
S’incamminarono tosto, preceduti da un ragazzotto che faceva saltellare sul selciato il carretto carico del loro bagaglio, sotto i portici di via Nazario Sauro, e suonarono alla porta della signora Zenobia, che affittava abitualmente un quartierino ammobiliato.
Dovevano essere attesi, perché l’uscio si schiuse subito, e nell’andito apparve zoppicando la signora Zenobia in persona, con un candeliere in mano.
Non erano ancòra le sette, ma nella borgata incominciavano a brillare i primi lumi, e siccome cadeva qualche gocciolina di pioggia, le strade si erano fatte improvvisamente deserte. L’arrivo dei due forestieri passò perciò inosservato e senza suscitare curiosità.
Il giorno dopo però, al Caffè Centrale, uno dei notabili del paese, che aveva la figliuola al Convento delle Orsoline, forniva a un crocchio d’amici notizie di quei due.
Il vecchio era un ex colonnello di cavalleria in pensione, e la signorina, sua figlia, raccomandata da una gran dama di Torino alla Superiora delle Orsoline, era la nuova maestra d’inglese venuta a sostituire Miss Smoll, morta di vecchiaia due mesi prima. Pareva che fossero piemontesi e nobili. Si chiamavano De Friours.
Ma anche queste notizie suscitarono scarso interesse. Uno degli ascoltatori disse soltanto:
— Una piemontese a insegnar l’inglese!
E il bene informato rispose:
— Mah!…
E come si trattava di gente onesta modesta e povera, nessuno si occupò più dei De Friours, e la loro vita cominciò a svolgersi tranquillamente.
La Signorina Anna
La Signorina Anna di Paola Drigo -
Dall’incipit del libro:
Quella sera d’ottobre, dalla corriera autobus che fa servizio in quel remoto angolo di provincia, scesero nel cortile del Leon d’Oro due soli viaggiatori: un vecchio signore e una signorina.
Lui alto, viso acceso, capelli e baffoni bianchi, portamento rigido e un po’ impettito di vecchio militare; lei, una figuretta gentile e minuta, velata di nero.
Padre e figlia, parevano; e vestivano ambedue in gran lutto, modestamente. Ella portava una valigetta.
S’incamminarono tosto, preceduti da un ragazzotto che faceva saltellare sul selciato il carretto carico del loro bagaglio, sotto i portici di via Nazario Sauro, e suonarono alla porta della signora Zenobia, che affittava abitualmente un quartierino ammobiliato.
Dovevano essere attesi, perché l’uscio si schiuse subito, e nell’andito apparve zoppicando la signora Zenobia in persona, con un candeliere in mano.
Non erano ancòra le sette, ma nella borgata incominciavano a brillare i primi lumi, e siccome cadeva qualche gocciolina di pioggia, le strade si erano fatte improvvisamente deserte. L’arrivo dei due forestieri passò perciò inosservato e senza suscitare curiosità.
Il giorno dopo però, al Caffè Centrale, uno dei notabili del paese, che aveva la figliuola al Convento delle Orsoline, forniva a un crocchio d’amici notizie di quei due.
Il vecchio era un ex colonnello di cavalleria in pensione, e la signorina, sua figlia, raccomandata da una gran dama di Torino alla Superiora delle Orsoline, era la nuova maestra d’inglese venuta a sostituire Miss Smoll, morta di vecchiaia due mesi prima. Pareva che fossero piemontesi e nobili. Si chiamavano De Friours.
Ma anche queste notizie suscitarono scarso interesse. Uno degli ascoltatori disse soltanto:
— Una piemontese a insegnar l’inglese!
E il bene informato rispose:
— Mah!…
E come si trattava di gente onesta modesta e povera, nessuno si occupò più dei De Friours, e la loro vita cominciò a svolgersi tranquillamente.
Dall’incipit del libro:
Quella sera d’ottobre, dalla corriera autobus che fa servizio in quel remoto angolo di provincia, scesero nel cortile del Leon d’Oro due soli viaggiatori: un vecchio signore e una signorina.
Lui alto, viso acceso, capelli e baffoni bianchi, portamento rigido e un po’ impettito di vecchio militare; lei, una figuretta gentile e minuta, velata di nero.
Padre e figlia, parevano; e vestivano ambedue in gran lutto, modestamente. Ella portava una valigetta.
S’incamminarono tosto, preceduti da un ragazzotto che faceva saltellare sul selciato il carretto carico del loro bagaglio, sotto i portici di via Nazario Sauro, e suonarono alla porta della signora Zenobia, che affittava abitualmente un quartierino ammobiliato.
Dovevano essere attesi, perché l’uscio si schiuse subito, e nell’andito apparve zoppicando la signora Zenobia in persona, con un candeliere in mano.
Non erano ancòra le sette, ma nella borgata incominciavano a brillare i primi lumi, e siccome cadeva qualche gocciolina di pioggia, le strade si erano fatte improvvisamente deserte. L’arrivo dei due forestieri passò perciò inosservato e senza suscitare curiosità.
Il giorno dopo però, al Caffè Centrale, uno dei notabili del paese, che aveva la figliuola al Convento delle Orsoline, forniva a un crocchio d’amici notizie di quei due.
Il vecchio era un ex colonnello di cavalleria in pensione, e la signorina, sua figlia, raccomandata da una gran dama di Torino alla Superiora delle Orsoline, era la nuova maestra d’inglese venuta a sostituire Miss Smoll, morta di vecchiaia due mesi prima. Pareva che fossero piemontesi e nobili. Si chiamavano De Friours.
Ma anche queste notizie suscitarono scarso interesse. Uno degli ascoltatori disse soltanto:
— Una piemontese a insegnar l’inglese!
E il bene informato rispose:
— Mah!…
E come si trattava di gente onesta modesta e povera, nessuno si occupò più dei De Friours, e la loro vita cominciò a svolgersi tranquillamente.
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Product Details
ISBN-13: | 9788831201889 |
---|---|
Publisher: | BARBARA DI FIORE EDITORE |
Publication date: | 03/04/2023 |
Sold by: | StreetLib SRL |
Format: | eBook |
File size: | 2 MB |
Language: | Italian |
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