La Metafisica di Leibniz (Edizione italiana)
Una nuova traduzione dell'opera giovanile di Martin Heidegger "La metafisica di Leibniz", pubblicata originariamente nel 1923 come ultima delle sue lezioni di Marburgo. Questa edizione contiene una nuova postfazione del traduttore, una cronologia della vita e delle opere di Heidegger, un indice filosofico dei principali concetti heideggeriani e una guida alla terminologia degli esistenzialisti del XIX e XX secolo. Questa traduzione è stata concepita per garantire la leggibilità e l'accessibilità alla filosofia enigmatica e densa di Heidegger. I termini filosofici complessi e specifici sono tradotti nel modo più letterale possibile e le note a piè di pagina accademiche sono state eliminate per garantire una lettura agevole.

Questa lezione è stata tenuta nel semestre estivo come esame di Leibniz. Il primo semestre di Marburgo del 1923/24 osò la corrispondente discussione con Cartesio, che fu poi inclusa in "Essere e tempo" (§§ 19-21), e qui conclude la sua serie sulla Metafisica continentale.

Heidegger si concentra sulle qualità essenziali della monade, in particolare sui suoi aspetti di "vis primitiva", "substantia" e "monas", e su come questi elementi contribuiscano alla comprensione dell'essere e della sostanza nella filosofia di Leibniz. Heidegger interpreta la monade come un'unità fondamentale dell'essere che comprende sia l'unità che la molteplicità, un concetto profondamente radicato nella metafisica di Leibniz. Nel fare ciò, egli si confronta con il concetto di "sostanzialità della sostanza" ed esamina la natura dell'essere come intesa da Leibniz e le sue implicazioni per il più ampio discorso filosofico. L'analisi di Heidegger approfondisce la natura dinamica della monade, caratterizzata dalla sua intrinseca "spinta" ("Drang") e dalla sua capacità di unificare e manifestare la realtà. Egli esamina da vicino la relazione tra la struttura interna della monade e la sua espressione esterna nel mondo, sottolineando la distinzione di Leibniz tra gli aspetti interni ed esterni dell'essere. Questa discussione si estende alle implicazioni metafisiche della monadologia, dove Heidegger affronta il modo in cui le singole monadi riflettono la complessità e la diversità dell'universo.
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La Metafisica di Leibniz (Edizione italiana)
Una nuova traduzione dell'opera giovanile di Martin Heidegger "La metafisica di Leibniz", pubblicata originariamente nel 1923 come ultima delle sue lezioni di Marburgo. Questa edizione contiene una nuova postfazione del traduttore, una cronologia della vita e delle opere di Heidegger, un indice filosofico dei principali concetti heideggeriani e una guida alla terminologia degli esistenzialisti del XIX e XX secolo. Questa traduzione è stata concepita per garantire la leggibilità e l'accessibilità alla filosofia enigmatica e densa di Heidegger. I termini filosofici complessi e specifici sono tradotti nel modo più letterale possibile e le note a piè di pagina accademiche sono state eliminate per garantire una lettura agevole.

Questa lezione è stata tenuta nel semestre estivo come esame di Leibniz. Il primo semestre di Marburgo del 1923/24 osò la corrispondente discussione con Cartesio, che fu poi inclusa in "Essere e tempo" (§§ 19-21), e qui conclude la sua serie sulla Metafisica continentale.

Heidegger si concentra sulle qualità essenziali della monade, in particolare sui suoi aspetti di "vis primitiva", "substantia" e "monas", e su come questi elementi contribuiscano alla comprensione dell'essere e della sostanza nella filosofia di Leibniz. Heidegger interpreta la monade come un'unità fondamentale dell'essere che comprende sia l'unità che la molteplicità, un concetto profondamente radicato nella metafisica di Leibniz. Nel fare ciò, egli si confronta con il concetto di "sostanzialità della sostanza" ed esamina la natura dell'essere come intesa da Leibniz e le sue implicazioni per il più ampio discorso filosofico. L'analisi di Heidegger approfondisce la natura dinamica della monade, caratterizzata dalla sua intrinseca "spinta" ("Drang") e dalla sua capacità di unificare e manifestare la realtà. Egli esamina da vicino la relazione tra la struttura interna della monade e la sua espressione esterna nel mondo, sottolineando la distinzione di Leibniz tra gli aspetti interni ed esterni dell'essere. Questa discussione si estende alle implicazioni metafisiche della monadologia, dove Heidegger affronta il modo in cui le singole monadi riflettono la complessità e la diversità dell'universo.
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Una nuova traduzione dell'opera giovanile di Martin Heidegger "La metafisica di Leibniz", pubblicata originariamente nel 1923 come ultima delle sue lezioni di Marburgo. Questa edizione contiene una nuova postfazione del traduttore, una cronologia della vita e delle opere di Heidegger, un indice filosofico dei principali concetti heideggeriani e una guida alla terminologia degli esistenzialisti del XIX e XX secolo. Questa traduzione è stata concepita per garantire la leggibilità e l'accessibilità alla filosofia enigmatica e densa di Heidegger. I termini filosofici complessi e specifici sono tradotti nel modo più letterale possibile e le note a piè di pagina accademiche sono state eliminate per garantire una lettura agevole.

Questa lezione è stata tenuta nel semestre estivo come esame di Leibniz. Il primo semestre di Marburgo del 1923/24 osò la corrispondente discussione con Cartesio, che fu poi inclusa in "Essere e tempo" (§§ 19-21), e qui conclude la sua serie sulla Metafisica continentale.

Heidegger si concentra sulle qualità essenziali della monade, in particolare sui suoi aspetti di "vis primitiva", "substantia" e "monas", e su come questi elementi contribuiscano alla comprensione dell'essere e della sostanza nella filosofia di Leibniz. Heidegger interpreta la monade come un'unità fondamentale dell'essere che comprende sia l'unità che la molteplicità, un concetto profondamente radicato nella metafisica di Leibniz. Nel fare ciò, egli si confronta con il concetto di "sostanzialità della sostanza" ed esamina la natura dell'essere come intesa da Leibniz e le sue implicazioni per il più ampio discorso filosofico. L'analisi di Heidegger approfondisce la natura dinamica della monade, caratterizzata dalla sua intrinseca "spinta" ("Drang") e dalla sua capacità di unificare e manifestare la realtà. Egli esamina da vicino la relazione tra la struttura interna della monade e la sua espressione esterna nel mondo, sottolineando la distinzione di Leibniz tra gli aspetti interni ed esterni dell'essere. Questa discussione si estende alle implicazioni metafisiche della monadologia, dove Heidegger affronta il modo in cui le singole monadi riflettono la complessità e la diversità dell'universo.

Product Details

ISBN-13: 9783989881136
Publisher: Livraria Press
Publication date: 08/16/2024
Pages: 102
Product dimensions: 5.06(w) x 7.81(h) x 0.21(d)
Language: Italian
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