La memoria cantata: A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg nell'Europa del dopoguerra
«A Survivor from Warsaw di Schönberg sembrava fatto apposta per irritare ogni nervo scoperto dell’Europa della Guerra fredda. Un brano dodecafonico in tre lingue sull’Olocausto, scritto per il pubblico americano da un compositore ebreo, la cui opera era stata il primo esempio di musica degenerata. La decisione di inserirlo in programma, eseguirlo, recensirlo è sempre stata frutto di un disegno ben preciso.»Composta nel 1947, il successo nell’Europa postbellica di questa cantata, capace di essere assieme grido corale dei «salvati», straziante invocazione al Dio di Israele, memoriale in musica della Shoah, è stato tanto immediato quanto sorprendente. Joy H. Calico in queste pagine cerca di analizzarlo attraverso sei emblematici casi di ricezione: Germania Ovest, Austria, Norvegia, da una parte, Germania Est, Polonia e Cecoslovacchia, dall’altra; sei paesi usciti in modo diverso dalla Seconda guerra mondiale e i cui assetti politici hanno influenzato in diversi modi l’accoglienza della trasfigurazione artistica di quel trauma. Sei esperienze attraversate però da temi comuni, che rivelano le tensioni sotterranee al continente: la memoria dell’Olocausto e il senso di colpa; la convivenza di ebrei ed ex nazisti; l’antisemitismo e la presenza di forze occupanti da entrambi i lati della cortina di ferro.L’indgine di Calico è completata in questa edizione da Paolo Dal Molin, che approfondisce le ragioni dell’inatteso successo di pubblico del Sopravvissuto di Varsavia nell’Italia dei primi anni cinquanta. Un successo che da un lato consolidò la fortuna critica di Schönberg contribuendo a farlo divenire una delle figure più influenti per la nuova generazione di compositori, dall’altro manifestò le contraddittorietà di un paese in piena ricostruzione che non aveva ancora affrontato un’elaborazione collettiva della memoria.«Ora, che cosa significa per me il testo del Survivor: in primo luogo significa un monito per tutti gli ebrei a non dimenticare mai che cosa ci è stato fatto, a non dimenticare mai che furono consenzienti anche i popoli non direttamente responsabili e che molti di loro considerarono necessario trattarci in questa maniera. Non dovremo mai dimenticarlo.» Arnold Schönberg L’Europa del dopoguerra raccontata attraverso la storia della più importante cantata sull’Olocausto.
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La memoria cantata: A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg nell'Europa del dopoguerra
«A Survivor from Warsaw di Schönberg sembrava fatto apposta per irritare ogni nervo scoperto dell’Europa della Guerra fredda. Un brano dodecafonico in tre lingue sull’Olocausto, scritto per il pubblico americano da un compositore ebreo, la cui opera era stata il primo esempio di musica degenerata. La decisione di inserirlo in programma, eseguirlo, recensirlo è sempre stata frutto di un disegno ben preciso.»Composta nel 1947, il successo nell’Europa postbellica di questa cantata, capace di essere assieme grido corale dei «salvati», straziante invocazione al Dio di Israele, memoriale in musica della Shoah, è stato tanto immediato quanto sorprendente. Joy H. Calico in queste pagine cerca di analizzarlo attraverso sei emblematici casi di ricezione: Germania Ovest, Austria, Norvegia, da una parte, Germania Est, Polonia e Cecoslovacchia, dall’altra; sei paesi usciti in modo diverso dalla Seconda guerra mondiale e i cui assetti politici hanno influenzato in diversi modi l’accoglienza della trasfigurazione artistica di quel trauma. Sei esperienze attraversate però da temi comuni, che rivelano le tensioni sotterranee al continente: la memoria dell’Olocausto e il senso di colpa; la convivenza di ebrei ed ex nazisti; l’antisemitismo e la presenza di forze occupanti da entrambi i lati della cortina di ferro.L’indgine di Calico è completata in questa edizione da Paolo Dal Molin, che approfondisce le ragioni dell’inatteso successo di pubblico del Sopravvissuto di Varsavia nell’Italia dei primi anni cinquanta. Un successo che da un lato consolidò la fortuna critica di Schönberg contribuendo a farlo divenire una delle figure più influenti per la nuova generazione di compositori, dall’altro manifestò le contraddittorietà di un paese in piena ricostruzione che non aveva ancora affrontato un’elaborazione collettiva della memoria.«Ora, che cosa significa per me il testo del Survivor: in primo luogo significa un monito per tutti gli ebrei a non dimenticare mai che cosa ci è stato fatto, a non dimenticare mai che furono consenzienti anche i popoli non direttamente responsabili e che molti di loro considerarono necessario trattarci in questa maniera. Non dovremo mai dimenticarlo.» Arnold Schönberg L’Europa del dopoguerra raccontata attraverso la storia della più importante cantata sull’Olocausto.
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La memoria cantata: A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg nell'Europa del dopoguerra

La memoria cantata: A Survivor from Warsaw di Arnold Schönberg nell'Europa del dopoguerra

by Joy Calico
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«A Survivor from Warsaw di Schönberg sembrava fatto apposta per irritare ogni nervo scoperto dell’Europa della Guerra fredda. Un brano dodecafonico in tre lingue sull’Olocausto, scritto per il pubblico americano da un compositore ebreo, la cui opera era stata il primo esempio di musica degenerata. La decisione di inserirlo in programma, eseguirlo, recensirlo è sempre stata frutto di un disegno ben preciso.»Composta nel 1947, il successo nell’Europa postbellica di questa cantata, capace di essere assieme grido corale dei «salvati», straziante invocazione al Dio di Israele, memoriale in musica della Shoah, è stato tanto immediato quanto sorprendente. Joy H. Calico in queste pagine cerca di analizzarlo attraverso sei emblematici casi di ricezione: Germania Ovest, Austria, Norvegia, da una parte, Germania Est, Polonia e Cecoslovacchia, dall’altra; sei paesi usciti in modo diverso dalla Seconda guerra mondiale e i cui assetti politici hanno influenzato in diversi modi l’accoglienza della trasfigurazione artistica di quel trauma. Sei esperienze attraversate però da temi comuni, che rivelano le tensioni sotterranee al continente: la memoria dell’Olocausto e il senso di colpa; la convivenza di ebrei ed ex nazisti; l’antisemitismo e la presenza di forze occupanti da entrambi i lati della cortina di ferro.L’indgine di Calico è completata in questa edizione da Paolo Dal Molin, che approfondisce le ragioni dell’inatteso successo di pubblico del Sopravvissuto di Varsavia nell’Italia dei primi anni cinquanta. Un successo che da un lato consolidò la fortuna critica di Schönberg contribuendo a farlo divenire una delle figure più influenti per la nuova generazione di compositori, dall’altro manifestò le contraddittorietà di un paese in piena ricostruzione che non aveva ancora affrontato un’elaborazione collettiva della memoria.«Ora, che cosa significa per me il testo del Survivor: in primo luogo significa un monito per tutti gli ebrei a non dimenticare mai che cosa ci è stato fatto, a non dimenticare mai che furono consenzienti anche i popoli non direttamente responsabili e che molti di loro considerarono necessario trattarci in questa maniera. Non dovremo mai dimenticarlo.» Arnold Schönberg L’Europa del dopoguerra raccontata attraverso la storia della più importante cantata sull’Olocausto.

Product Details

ISBN-13: 9791259811011
Publisher: Il Saggiatore
Publication date: 02/10/2023
Sold by: BOOKREPUBLIC SRL
Format: eBook
Pages: 140
File size: 1 MB
Language: Italian
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