Immagina una piazza
La piazza principale di una città ne rappresenta in qualche modo il cuore pulsante. Nel gergo di chi usa gli stupefacenti, per piazza s’intende, invece, genericamente la strada, i posti in cui si va a cercare il necessario, il pane quotidiano. In questo romanzo la piazza è molto di più. Gli spazi si dilatano, mentre pure il tempo impazzisce e perde dimensioni, ed essa diviene proscenio sul quale la protagonista, con sincerità disperata, racconta la sua “Storia Calvario”. È la voce di una giovane donna, quella che ci tocca il cuore, nel suo parlarci di una vita non scelta, di un’esistenza in cui è caduta senza volerlo e impastata di ribellione necessaria, di fuga dall’ordinario e dal perbenismo imperante. Dell’urgenza, frustrata fin dall’infanzia, di essere accettata e amata per quella che è. Delle contraddizioni esistenziali e dei sensi di colpa che scaturiscono dai suoi comportamenti “devianti”, del sentirsi sempre giudicata. Ed è davanti a un consesso immaginario di giudici che si presenta, senza nulla celare dei suoi trascorsi, della fragilità e della forza che le sono stati compagni nel suo andare, sino al verdetto finale.
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Immagina una piazza
La piazza principale di una città ne rappresenta in qualche modo il cuore pulsante. Nel gergo di chi usa gli stupefacenti, per piazza s’intende, invece, genericamente la strada, i posti in cui si va a cercare il necessario, il pane quotidiano. In questo romanzo la piazza è molto di più. Gli spazi si dilatano, mentre pure il tempo impazzisce e perde dimensioni, ed essa diviene proscenio sul quale la protagonista, con sincerità disperata, racconta la sua “Storia Calvario”. È la voce di una giovane donna, quella che ci tocca il cuore, nel suo parlarci di una vita non scelta, di un’esistenza in cui è caduta senza volerlo e impastata di ribellione necessaria, di fuga dall’ordinario e dal perbenismo imperante. Dell’urgenza, frustrata fin dall’infanzia, di essere accettata e amata per quella che è. Delle contraddizioni esistenziali e dei sensi di colpa che scaturiscono dai suoi comportamenti “devianti”, del sentirsi sempre giudicata. Ed è davanti a un consesso immaginario di giudici che si presenta, senza nulla celare dei suoi trascorsi, della fragilità e della forza che le sono stati compagni nel suo andare, sino al verdetto finale.
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by Anna Maria Fabiano
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La piazza principale di una città ne rappresenta in qualche modo il cuore pulsante. Nel gergo di chi usa gli stupefacenti, per piazza s’intende, invece, genericamente la strada, i posti in cui si va a cercare il necessario, il pane quotidiano. In questo romanzo la piazza è molto di più. Gli spazi si dilatano, mentre pure il tempo impazzisce e perde dimensioni, ed essa diviene proscenio sul quale la protagonista, con sincerità disperata, racconta la sua “Storia Calvario”. È la voce di una giovane donna, quella che ci tocca il cuore, nel suo parlarci di una vita non scelta, di un’esistenza in cui è caduta senza volerlo e impastata di ribellione necessaria, di fuga dall’ordinario e dal perbenismo imperante. Dell’urgenza, frustrata fin dall’infanzia, di essere accettata e amata per quella che è. Delle contraddizioni esistenziali e dei sensi di colpa che scaturiscono dai suoi comportamenti “devianti”, del sentirsi sempre giudicata. Ed è davanti a un consesso immaginario di giudici che si presenta, senza nulla celare dei suoi trascorsi, della fragilità e della forza che le sono stati compagni nel suo andare, sino al verdetto finale.

Product Details

ISBN-13: 9788898063062
Publisher: Ferrari Editore
Publication date: 03/07/2013
Sold by: StreetLib SRL
Format: eBook
File size: 573 KB
Language: Italian
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