Il diritto dell'Occidente
È purtroppo comune, nei media, ma anche fra politici e intellettuali, considerare il diritto come una raccolta di codici e codicilli, oppure un esercizio accademico, quasi un'appendice di qualche corrente filosofica. Non stupisce perciò che, di fronte alle spinose questioni poste dalle realtà locali e globali, si riservino le attenzioni maggiori ai portatori di altri saperi, spesso a loro volta ignari di come il diritto abbia invece potentemente orientato, e sempre orienti, gli orizzonti su cui essi esercitano le rispettive scienze, e tutti noi pratichiamo le nostre scelte.
Il diritto, in effetti, rappresenta una chiave necessaria alla comprensione dei fenomeni, ma anche, e da sempre in Occidente, un'infrastruttura indispensabile a qualsiasi disegno geopolitico. Al fine di chiarire questi dati, e sottrarre il diritto al giogo stretto fra cavilli e filosofia, questo libro fa incontrare regole di differenti origini, giudici di varia toga, produttori di diritto di diversa legittimazione, attivisti donne e bambine, indigeni e banchieri, torturatori e depredati, all'interno di una continua dialettica fra i «noi» e gli «altri», nonché tra i differenti gradi di «globalità» (quella dei traffici, delle comunicazioni, delle idee) e di 'località' (quella delle comunità, delle tradizioni, delle identità) che la realtà impone.

Un'analisi che mostra come la stessa nozione di Occidente non si riesca a definire senza il suo diritto, i suoi giuristi, e le loro strategie, più o meno innocenti.
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Il diritto dell'Occidente
È purtroppo comune, nei media, ma anche fra politici e intellettuali, considerare il diritto come una raccolta di codici e codicilli, oppure un esercizio accademico, quasi un'appendice di qualche corrente filosofica. Non stupisce perciò che, di fronte alle spinose questioni poste dalle realtà locali e globali, si riservino le attenzioni maggiori ai portatori di altri saperi, spesso a loro volta ignari di come il diritto abbia invece potentemente orientato, e sempre orienti, gli orizzonti su cui essi esercitano le rispettive scienze, e tutti noi pratichiamo le nostre scelte.
Il diritto, in effetti, rappresenta una chiave necessaria alla comprensione dei fenomeni, ma anche, e da sempre in Occidente, un'infrastruttura indispensabile a qualsiasi disegno geopolitico. Al fine di chiarire questi dati, e sottrarre il diritto al giogo stretto fra cavilli e filosofia, questo libro fa incontrare regole di differenti origini, giudici di varia toga, produttori di diritto di diversa legittimazione, attivisti donne e bambine, indigeni e banchieri, torturatori e depredati, all'interno di una continua dialettica fra i «noi» e gli «altri», nonché tra i differenti gradi di «globalità» (quella dei traffici, delle comunicazioni, delle idee) e di 'località' (quella delle comunità, delle tradizioni, delle identità) che la realtà impone.

Un'analisi che mostra come la stessa nozione di Occidente non si riesca a definire senza il suo diritto, i suoi giuristi, e le loro strategie, più o meno innocenti.
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by Mauro Bussani
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È purtroppo comune, nei media, ma anche fra politici e intellettuali, considerare il diritto come una raccolta di codici e codicilli, oppure un esercizio accademico, quasi un'appendice di qualche corrente filosofica. Non stupisce perciò che, di fronte alle spinose questioni poste dalle realtà locali e globali, si riservino le attenzioni maggiori ai portatori di altri saperi, spesso a loro volta ignari di come il diritto abbia invece potentemente orientato, e sempre orienti, gli orizzonti su cui essi esercitano le rispettive scienze, e tutti noi pratichiamo le nostre scelte.
Il diritto, in effetti, rappresenta una chiave necessaria alla comprensione dei fenomeni, ma anche, e da sempre in Occidente, un'infrastruttura indispensabile a qualsiasi disegno geopolitico. Al fine di chiarire questi dati, e sottrarre il diritto al giogo stretto fra cavilli e filosofia, questo libro fa incontrare regole di differenti origini, giudici di varia toga, produttori di diritto di diversa legittimazione, attivisti donne e bambine, indigeni e banchieri, torturatori e depredati, all'interno di una continua dialettica fra i «noi» e gli «altri», nonché tra i differenti gradi di «globalità» (quella dei traffici, delle comunicazioni, delle idee) e di 'località' (quella delle comunità, delle tradizioni, delle identità) che la realtà impone.

Un'analisi che mostra come la stessa nozione di Occidente non si riesca a definire senza il suo diritto, i suoi giuristi, e le loro strategie, più o meno innocenti.

Product Details

ISBN-13: 9788858425206
Publisher: EINAUDI
Publication date: 02/15/2017
Sold by: GIULIO EINAUDI EDITORE - EBKS
Format: eBook
File size: 499 KB
Language: Italian
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