Il custode degli arcani
Ci sono notti in cui è impossibile dormire, casi che tolgono letteralmente il sonno. Lo sa bene il vicequestore Michele Arlia, napoletano trapiantato alla Questura di Roma, che alle quattro del mattino è ancora seduto alla scrivania del suo studio, avvolto in un pigiama stazzonato, la pipa in bocca, rigorosamente spenta, causa angina imminente. Arlia non è certo quel che si dice un patito dell'azione, come lasciano intendere i trenta chili in sovrappeso, perlopiù dislocati intorno a un immaginario girovita; è un riflessivo e spesso viene colto da folgoranti e risolutive intuizioni proprio durante la notte, magari in compagnia di un brano di musica classica e un panino a cinque strati. Questa volta, però, non sembra possibile comprendere quale movente abbia spinto l'assassino a uccidere una come Delia Mantoni, una donna qualunque, devota, sola, dal passato immacolato. L'unico indizio rinvenuto sul cadavere è una carta dei tarocchi, l'Eremita, ed è proprio questa che Arlia si sta rigirando tra le mani, da ore ormai, senza riuscire a darsi una spiegazione. E poi c'è la scena del delitto: il cadavere, infatti, è stato rinvenuto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, vicino alla tomba di Nicolas Poussin, dove appare un'iscrizione oscura, Et in Arcadia ego, che per alcuni studiosi sta a indicare il vero sepolcro di Cristo. Quando in un'altra chiesa romana viene ritrovato un secondo cadavere, questa volta accasciato sui bordi di un'acquasantiera, con accanto la carta della Giustizia, Arlia comprende di aver a che fare con qualcosa di più grande e più pericoloso di un'unica mente criminale. Esiste un disegno preciso dietro a quelle morti e lui deve decifrarne il significato prima che sia troppo tardi.
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Il custode degli arcani
Ci sono notti in cui è impossibile dormire, casi che tolgono letteralmente il sonno. Lo sa bene il vicequestore Michele Arlia, napoletano trapiantato alla Questura di Roma, che alle quattro del mattino è ancora seduto alla scrivania del suo studio, avvolto in un pigiama stazzonato, la pipa in bocca, rigorosamente spenta, causa angina imminente. Arlia non è certo quel che si dice un patito dell'azione, come lasciano intendere i trenta chili in sovrappeso, perlopiù dislocati intorno a un immaginario girovita; è un riflessivo e spesso viene colto da folgoranti e risolutive intuizioni proprio durante la notte, magari in compagnia di un brano di musica classica e un panino a cinque strati. Questa volta, però, non sembra possibile comprendere quale movente abbia spinto l'assassino a uccidere una come Delia Mantoni, una donna qualunque, devota, sola, dal passato immacolato. L'unico indizio rinvenuto sul cadavere è una carta dei tarocchi, l'Eremita, ed è proprio questa che Arlia si sta rigirando tra le mani, da ore ormai, senza riuscire a darsi una spiegazione. E poi c'è la scena del delitto: il cadavere, infatti, è stato rinvenuto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, vicino alla tomba di Nicolas Poussin, dove appare un'iscrizione oscura, Et in Arcadia ego, che per alcuni studiosi sta a indicare il vero sepolcro di Cristo. Quando in un'altra chiesa romana viene ritrovato un secondo cadavere, questa volta accasciato sui bordi di un'acquasantiera, con accanto la carta della Giustizia, Arlia comprende di aver a che fare con qualcosa di più grande e più pericoloso di un'unica mente criminale. Esiste un disegno preciso dietro a quelle morti e lui deve decifrarne il significato prima che sia troppo tardi.
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by Patrizia Mintz
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Ci sono notti in cui è impossibile dormire, casi che tolgono letteralmente il sonno. Lo sa bene il vicequestore Michele Arlia, napoletano trapiantato alla Questura di Roma, che alle quattro del mattino è ancora seduto alla scrivania del suo studio, avvolto in un pigiama stazzonato, la pipa in bocca, rigorosamente spenta, causa angina imminente. Arlia non è certo quel che si dice un patito dell'azione, come lasciano intendere i trenta chili in sovrappeso, perlopiù dislocati intorno a un immaginario girovita; è un riflessivo e spesso viene colto da folgoranti e risolutive intuizioni proprio durante la notte, magari in compagnia di un brano di musica classica e un panino a cinque strati. Questa volta, però, non sembra possibile comprendere quale movente abbia spinto l'assassino a uccidere una come Delia Mantoni, una donna qualunque, devota, sola, dal passato immacolato. L'unico indizio rinvenuto sul cadavere è una carta dei tarocchi, l'Eremita, ed è proprio questa che Arlia si sta rigirando tra le mani, da ore ormai, senza riuscire a darsi una spiegazione. E poi c'è la scena del delitto: il cadavere, infatti, è stato rinvenuto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, vicino alla tomba di Nicolas Poussin, dove appare un'iscrizione oscura, Et in Arcadia ego, che per alcuni studiosi sta a indicare il vero sepolcro di Cristo. Quando in un'altra chiesa romana viene ritrovato un secondo cadavere, questa volta accasciato sui bordi di un'acquasantiera, con accanto la carta della Giustizia, Arlia comprende di aver a che fare con qualcosa di più grande e più pericoloso di un'unica mente criminale. Esiste un disegno preciso dietro a quelle morti e lui deve decifrarne il significato prima che sia troppo tardi.

Product Details

ISBN-13: 9788858503171
Publisher: EDIZIONI PIEMME
Publication date: 04/05/2011
Sold by: EDIZIONI PIEMME - EBKS
Format: eBook
File size: 2 MB
Language: Italian
From the B&N Reads Blog

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