Guida ai misteri e piaceri di Palermo
Questo libro, una sorta di fotografia globale con cui Pietro Zullino immortala Palermo nel 1973, è di un realismo mozzafiato e drammaticamente abbacinante. Abbraccia questa città e la sua storia – dalle origini dei suoi mali e fino a quando il giornalista l’ha osservata e raccontata – con uno stile ricco e coinvolgente e soprattutto con uno sguardo lungo, acuminato e immensamente profetico. La Storia che segna ma non insegna; la Cultura fatta a pezzi, metaforicamente e materialmente, come i nostri capolavori e monumenti consegnati all’incuria e alla disgregazione; la mafia artatamente dipinta dall’opinione pubblica come fenomeno pittoresco e risibile (quando, di contro, Zullino affermava già: “Cosa pubblica è un’espressione senza senso: esiste solo Cosa nostra”); la Giustizia resa farsa nei tribunali e nelle corti d’assise per denegare la verità, per infamare chi indaga volendo spazzare via il marcio e per deviare le piste scovate da coloro – pochi e coraggiosi – che non si fanno intimidire; e ancora, il sacco edilizio, lo strapotere delle banche, i delitti e i casi giudiziari di matrice oscura (Giuliano, De Mauro, Mattei e altri), la corruttela amministrativa, la tracotanza distruttiva dei palermitani, i guadagni facilissimi e fulminei, i clientelismi e i legami mafia-politica: emergenze e storture bollate dai più, all’epoca, come chiacchiere di una stampa millantatrice, mistificatrice. L’autore di questo libro, uomo sensibile, arguto, battagliero, colto e chiaroveggente, scatta e ci consegna l’immagine di una Palermo, scenario di multiformi misfatti, radicati e nuovi. A dispetto del titolo del volume, che sembra alludere a una guida turistica, in queste pagine si legge di una città senza piaceri – perché qui il bello e il buono sono da sempre travolti e adulterati – né misteri, perché un illuminato Zullino li aveva già individuati e svelati quasi tutti.
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Guida ai misteri e piaceri di Palermo
Questo libro, una sorta di fotografia globale con cui Pietro Zullino immortala Palermo nel 1973, è di un realismo mozzafiato e drammaticamente abbacinante. Abbraccia questa città e la sua storia – dalle origini dei suoi mali e fino a quando il giornalista l’ha osservata e raccontata – con uno stile ricco e coinvolgente e soprattutto con uno sguardo lungo, acuminato e immensamente profetico. La Storia che segna ma non insegna; la Cultura fatta a pezzi, metaforicamente e materialmente, come i nostri capolavori e monumenti consegnati all’incuria e alla disgregazione; la mafia artatamente dipinta dall’opinione pubblica come fenomeno pittoresco e risibile (quando, di contro, Zullino affermava già: “Cosa pubblica è un’espressione senza senso: esiste solo Cosa nostra”); la Giustizia resa farsa nei tribunali e nelle corti d’assise per denegare la verità, per infamare chi indaga volendo spazzare via il marcio e per deviare le piste scovate da coloro – pochi e coraggiosi – che non si fanno intimidire; e ancora, il sacco edilizio, lo strapotere delle banche, i delitti e i casi giudiziari di matrice oscura (Giuliano, De Mauro, Mattei e altri), la corruttela amministrativa, la tracotanza distruttiva dei palermitani, i guadagni facilissimi e fulminei, i clientelismi e i legami mafia-politica: emergenze e storture bollate dai più, all’epoca, come chiacchiere di una stampa millantatrice, mistificatrice. L’autore di questo libro, uomo sensibile, arguto, battagliero, colto e chiaroveggente, scatta e ci consegna l’immagine di una Palermo, scenario di multiformi misfatti, radicati e nuovi. A dispetto del titolo del volume, che sembra alludere a una guida turistica, in queste pagine si legge di una città senza piaceri – perché qui il bello e il buono sono da sempre travolti e adulterati – né misteri, perché un illuminato Zullino li aveva già individuati e svelati quasi tutti.
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Guida ai misteri e piaceri di Palermo

Guida ai misteri e piaceri di Palermo

by Pietro Zullino
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Overview

Questo libro, una sorta di fotografia globale con cui Pietro Zullino immortala Palermo nel 1973, è di un realismo mozzafiato e drammaticamente abbacinante. Abbraccia questa città e la sua storia – dalle origini dei suoi mali e fino a quando il giornalista l’ha osservata e raccontata – con uno stile ricco e coinvolgente e soprattutto con uno sguardo lungo, acuminato e immensamente profetico. La Storia che segna ma non insegna; la Cultura fatta a pezzi, metaforicamente e materialmente, come i nostri capolavori e monumenti consegnati all’incuria e alla disgregazione; la mafia artatamente dipinta dall’opinione pubblica come fenomeno pittoresco e risibile (quando, di contro, Zullino affermava già: “Cosa pubblica è un’espressione senza senso: esiste solo Cosa nostra”); la Giustizia resa farsa nei tribunali e nelle corti d’assise per denegare la verità, per infamare chi indaga volendo spazzare via il marcio e per deviare le piste scovate da coloro – pochi e coraggiosi – che non si fanno intimidire; e ancora, il sacco edilizio, lo strapotere delle banche, i delitti e i casi giudiziari di matrice oscura (Giuliano, De Mauro, Mattei e altri), la corruttela amministrativa, la tracotanza distruttiva dei palermitani, i guadagni facilissimi e fulminei, i clientelismi e i legami mafia-politica: emergenze e storture bollate dai più, all’epoca, come chiacchiere di una stampa millantatrice, mistificatrice. L’autore di questo libro, uomo sensibile, arguto, battagliero, colto e chiaroveggente, scatta e ci consegna l’immagine di una Palermo, scenario di multiformi misfatti, radicati e nuovi. A dispetto del titolo del volume, che sembra alludere a una guida turistica, in queste pagine si legge di una città senza piaceri – perché qui il bello e il buono sono da sempre travolti e adulterati – né misteri, perché un illuminato Zullino li aveva già individuati e svelati quasi tutti.

Product Details

ISBN-13: 9788857903842
Publisher: Dario Flaccovio Editore
Publication date: 11/03/2014
Sold by: eDigita
Format: eBook
Pages: 416
File size: 18 MB
Note: This product may take a few minutes to download.
Language: Italian

About the Author

Pietro Zullino (Torino 1936 – Roma 2012) giornalista professionista dal 1963, ha svolto numerose inchieste che hanno fatto la storia del giornalismo italiano. Basti ricordarne una: il clamoroso caso di Franca Viola, da lui sostenuta sia dal punto di vista giornalistico attraverso il settimanale Epoca, sia dal punto di vista pratico, riuscendo ad affidare il sostegno della sua accusa al grande avvocato Alberto Dall’Ora. Fu lei la prima donna siciliana, negli anni Sessanta dello scorso secolo, a ribellarsi alla sopraffazione autorizzata, facendo condannare il suo stupratore mafioso ben prima della stagione del “femminismo”, e in piena vigenza dell’articolo 544 del codice penale che, in caso di “matrimonio riparatore”, consentiva l’estinzione del reato anche se compiuto ai danni di una minorenne. Per molti anni Zullino fu a capo della redazione romana di Epoca, fu poi direttore de Il Settimanale e di Roma, uno tra i più antichi quotidiani italiani. Sotto la sua direzione, il mensile dell’Arma Il Carabiniere arrivò a oltre 200 mila abbonamenti. Molti dei suoi rapporti di lavoro li troncò per la rettitudine morale che gli impediva di accettare ingerenze politiche o di potenti. Autore di libri che per l’approccio rigoroso e l’attenzione ai contesti storici inquadrati nel loro “divenire” si possono definire tutti di grande attualità, ha pubblicato con tutti i maggiori editori italiani e ricevuto numerosi premi. È stato tra i fondatori dell’Associazione Internazionale di Cultura “Laudomia Bonanni” per promuovere la conoscenza della grande scrittrice aquilana.
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