There are at least ten other translations of Pirandello's black comedy of post-World War I life, either in single editions or in anthologies, dating back to 1922. Last year, in his 23rd and last season as artistic director of the American Repertory Theatre in Cambridge, MA, Brustein presented this adaptation of Pastorino's translation of the play. The changes tend to the minor: the play has been cut by nearly half, some characters have different occupations, and actual puppets replace Pirandello's puppet imagery. What, then, have we here? While the language is not that much different from other translations, it's certainly pitched more to the American ear, and the length is geared more to the modern American's attention span (and seat). Who is sane and who is mad, and for how long can we perch on the knife edge of these conditions remain the central questions. The title character's role demands an actor of considerable sophistication and presence, which may keep it out of the average community theater. Aside from that, the play's set design could make the strongest impression (that is, with a proper budget). Although an undeniably interesting take on Enrico, this is not essential for libraries owning other translations. Departmental libraries or script collections, however, will definitely want to add it.-Larry Schwartz, Minnesota State Univ. Lib., Moorhead Copyright 2002 Cahners Business Information.
Salone nella villa rigidamente parato in modo da figurare quella che potè essere la sala del trono di Enrico IV nella casa imperiale di Goslar. Ma in mezzo agli antichi arredi due grandi ritratti a olio moderni, di grandezza naturale, avventano dalla parete di fondo, collocati a poca altezza dal suolo su uno zoccolo di legno lavorato che corre lungo tutta la parete (largo e sporgente in modo da potercisi mettere a sedere come su una lunga panconata), uno a destra e uno a sinistra del trono che, nel mezzo della parete, interrompe lo zoccolo e vi si inserisce col suo seggio imperiale e il suo basso baldacchino. I due ritratti rappresentano un signore e una signora, giovani entrambi, camuffati in costume carnevalesco, l'uno da «Enrico IV» e l'altra da «Marchesa Matilde di Toscana». Usci a destra e a sinistra.
Salone nella villa rigidamente parato in modo da figurare quella che potè essere la sala del trono di Enrico IV nella casa imperiale di Goslar. Ma in mezzo agli antichi arredi due grandi ritratti a olio moderni, di grandezza naturale, avventano dalla parete di fondo, collocati a poca altezza dal suolo su uno zoccolo di legno lavorato che corre lungo tutta la parete (largo e sporgente in modo da potercisi mettere a sedere come su una lunga panconata), uno a destra e uno a sinistra del trono che, nel mezzo della parete, interrompe lo zoccolo e vi si inserisce col suo seggio imperiale e il suo basso baldacchino. I due ritratti rappresentano un signore e una signora, giovani entrambi, camuffati in costume carnevalesco, l'uno da «Enrico IV» e l'altra da «Marchesa Matilde di Toscana». Usci a destra e a sinistra.
