De gli eroici furori

De gli eroici furori

by Giordano Bruno
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by Giordano Bruno

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Overview

È cosa veramente, o generosissimo Cavalliero, da basso, bruto e sporco ingegno d'essersi fatto constantemente studioso, ed aver affisso un curioso pensiero circa o sopra la bellezza d'un corpo femenile. Che spettacolo, o Dio buono!, piú vile ed ignobile può presentarsi ad un occhio di terso sentimento, che un uomo cogitabundo, afflitto, tormentato, triste, maninconioso, per dovenir or freddo, or caldo, or fervente, or tremante, or pallido, or rosso, or in mina di perplesso, or in atto di risoluto; un che spende il meglior intervallo di tempo e gli piú scelti frutti di sua vita corrente, destillando l'elixir del cervello con mettere in concetto, scritto e sigillar in publichi monumenti que...

Product Details

ISBN-13: 9791041965076
Publisher: Culturea
Publication date: 09/09/2023
Pages: 138
Product dimensions: 7.44(w) x 9.69(h) x 0.30(d)
Language: Italian

About the Author

Giordano Bruno, nato Filippo Bruno (Nola, 1548 - Roma, 17 febbraio 1600), è stato un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano.
Il suo pensiero, inquadrabile nel naturalismo rinascimentale, fondeva le più diverse tradizioni filosofiche - materialismo antico, averroismo, copernicanesimo, lullismo, scotismo, neoplatonismo, ermetismo, mnemotecnica, influssi ebraici e cabalistici - ma ruotava tutta intorno a un'unica idea: l'infinito, inteso come l'Universo infinito, creato da un Dio infinito, fatto d'infiniti mondi, da amare infinitamente.
Il Dio di Giordano Bruno è da un lato trascendente, in quanto intelletto e ordinatore della natura, ma nello stesso tempo è immanente, in quanto creatore del mondo: Dio e Natura sono un'unica realtà da amare alla follia, in un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, in cui dall'infinità di Dio si evince l'infinità del cosmo, e quindi la pluralità dei mondi, l'unità della sostanza, l'etica degli eroici furori.
Per queste argomentazioni, giudicate eretiche, fu condannato al rogo dall'Inquisizione della Chiesa cattolica e arso vivo a piazza Campo de' Fiori nell'anno 1600; ma la sua filosofia sopravvisse alla sua morte, portò all'abbattimento delle barriere tolemaiche, rivelò un Universo molteplice e non centralizzato e aprì la strada alla Rivoluzione scientifica.
È lo stesso Bruno, negli interrogatori cui fu sottoposto durante il tragico processo che segnò gli ultimi anni della sua vita, a dare le informazioni sui suoi primi anni. Io ho nome Giordano della famiglia di Bruni, della città de Nola vicina a Napoli dodeci miglia, nato et allevato in quella città , e più precisamente nella contrada di San Giovanni del Cesco, ai piedi del monte Cicala, forse unico figlio del militare, l'alfiere Giovanni, e di Fraulissa Savolina, nell'anno 1548 - per quanto ho inteso dalli miei. Il Mezzogiorno era allora parte del Regno di Napoli, compreso nella monarchia spagnola: il bambino fu battezzato col nome di Filippo, in onore dell'erede al trono di Spagna Filippo II.
La sua casa - che non esiste più - era modesta, ma nel suo De immenso ricorda con commossa simpatia l'ambiente che la circondava, l'amenissimo monte Cicala, le rovine del castello del XII secolo, gli ulivi - forse in parte gli stessi di oggi - e di fronte al Vesuvio che egli, pensando che oltre quella montagna non vi fosse più nulla nel mondo, esplorò ragazzetto: ne trarrà l'insegnamento di non basarsi esclusivamente sul giudizio dei sensi.
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