Danza delle ombre felici
Quindici narrazioni di una quindicina di pagine ciascuna, una meraviglia al quadrato, per la prima raccolta di racconti di Alice Munro, uscita nel 1968.
Nel racconto Il cowboy della Walker Brothers è il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con sé, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero.
Lo studio incomincia con queste parole: «La soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia». È la soluzione woolfiana della «stanza tutta per sé», nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la libertà necessaria alla scrittura. Ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un'inadeguatezza e il presagio della futura domanda: Chi ti credi di essere? Quasi in risposta, Munro afferma che La pace di Utrecht fu «la prima storia che dovevo assolutamente scrivere», lo spartiacque artistico dopo il quale «mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me».
Ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di Parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. Nel racconto, il conflitto si inscrive nelle vite parallele di due sorelle: Maddy, che è rimasta, e Helen, che ha fatto dell'andare via l'inizio di un affrancamento e la condanna a un ritorno inconsumabile.
In Danza delle ombre felici l'anziana maestra di pianoforte Miss Marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. Il prestigio dell'insegnante si è andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante. All'improvviso tuttavia accade che l'impensabile si manifesti con un inatteso scampolo di perfezione musicale. Lungi dall'essere salvifico, il modesto miracolo avrà come unico effetto quello di strappare il tessuto grigio di una comunità infeconda, ora turbata da un dono che è incapace di ricevere.

Susanna Basso
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Danza delle ombre felici
Quindici narrazioni di una quindicina di pagine ciascuna, una meraviglia al quadrato, per la prima raccolta di racconti di Alice Munro, uscita nel 1968.
Nel racconto Il cowboy della Walker Brothers è il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con sé, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero.
Lo studio incomincia con queste parole: «La soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia». È la soluzione woolfiana della «stanza tutta per sé», nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la libertà necessaria alla scrittura. Ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un'inadeguatezza e il presagio della futura domanda: Chi ti credi di essere? Quasi in risposta, Munro afferma che La pace di Utrecht fu «la prima storia che dovevo assolutamente scrivere», lo spartiacque artistico dopo il quale «mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me».
Ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di Parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. Nel racconto, il conflitto si inscrive nelle vite parallele di due sorelle: Maddy, che è rimasta, e Helen, che ha fatto dell'andare via l'inizio di un affrancamento e la condanna a un ritorno inconsumabile.
In Danza delle ombre felici l'anziana maestra di pianoforte Miss Marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. Il prestigio dell'insegnante si è andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante. All'improvviso tuttavia accade che l'impensabile si manifesti con un inatteso scampolo di perfezione musicale. Lungi dall'essere salvifico, il modesto miracolo avrà come unico effetto quello di strappare il tessuto grigio di una comunità infeconda, ora turbata da un dono che è incapace di ricevere.

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Quindici narrazioni di una quindicina di pagine ciascuna, una meraviglia al quadrato, per la prima raccolta di racconti di Alice Munro, uscita nel 1968.
Nel racconto Il cowboy della Walker Brothers è il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con sé, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero.
Lo studio incomincia con queste parole: «La soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia». È la soluzione woolfiana della «stanza tutta per sé», nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la libertà necessaria alla scrittura. Ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un'inadeguatezza e il presagio della futura domanda: Chi ti credi di essere? Quasi in risposta, Munro afferma che La pace di Utrecht fu «la prima storia che dovevo assolutamente scrivere», lo spartiacque artistico dopo il quale «mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me».
Ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di Parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. Nel racconto, il conflitto si inscrive nelle vite parallele di due sorelle: Maddy, che è rimasta, e Helen, che ha fatto dell'andare via l'inizio di un affrancamento e la condanna a un ritorno inconsumabile.
In Danza delle ombre felici l'anziana maestra di pianoforte Miss Marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. Il prestigio dell'insegnante si è andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante. All'improvviso tuttavia accade che l'impensabile si manifesti con un inatteso scampolo di perfezione musicale. Lungi dall'essere salvifico, il modesto miracolo avrà come unico effetto quello di strappare il tessuto grigio di una comunità infeconda, ora turbata da un dono che è incapace di ricevere.

Susanna Basso

Product Details

ISBN-13: 9788858411506
Publisher: EINAUDI
Publication date: 10/18/2013
Sold by: GIULIO EINAUDI EDITORE - EBKS
Format: eBook
File size: 375 KB
Language: Italian

About the Author

About The Author
Alice Munro (1931-2024) was a Canadian short story writer who transformed our understanding of what stories could do, achieving the kind of psychological depth once only believed possible in novels. She was the recipient of many awards and prizes, including the 2013 Nobel Prize in Literature and the 2009 Man Booker International Prize. She is the author of 14 short story collections and is credited with revolutionizing the architecture of short stories.

Hometown:

Clinton, Ontario, and Comox, British Columbia

Date of Birth:

July 10, 1931

Place of Birth:

Wingham, Ontario, Canada

Education:

University of Western Ontario (no degree)
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