Cento pagine di poesia
Ricordato dai più come polemista e infaticabile promotore culturale, Giovanni Papini fu “inguaribilmente un poeta” secondo Borges e, secondo il Gianfranco Contini della Letteratura dell’Italia unita, scrisse le sue cose migliori in poesia: una vocazione che lungamente coltivò nel corso della sua vita. Oltre ai versi propriamente detti, il “poème en prose” e il frammento alla maniera vociana furono per lui luoghi d’ispirazione particolarmente felice, la stessa che è possibile rintracciare in questo Cento pagine di poesia, del 1915, prima e più importante raccolta di prose poetiche papiniane. Il libro, oggi poco conosciuto, divenne un punto di riferimento essenziale per la letteratura italiana del primo Novecento, influenzando intere generazioni di scrittori. In questa nuova edizione, si ripropone il testo della princeps, con l’accompagnamento di apparati che forniscono dettagli storici, interpretativi e filologici, in modo da restituire ai lettori non solo un libro di grande importanza culturale, ma anche un autore e un poeta “immeritatamente dimenticato” (ancora Borges), che qui si mostra in una veste per molti aspetti nuova e sorprendente.
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Cento pagine di poesia
Ricordato dai più come polemista e infaticabile promotore culturale, Giovanni Papini fu “inguaribilmente un poeta” secondo Borges e, secondo il Gianfranco Contini della Letteratura dell’Italia unita, scrisse le sue cose migliori in poesia: una vocazione che lungamente coltivò nel corso della sua vita. Oltre ai versi propriamente detti, il “poème en prose” e il frammento alla maniera vociana furono per lui luoghi d’ispirazione particolarmente felice, la stessa che è possibile rintracciare in questo Cento pagine di poesia, del 1915, prima e più importante raccolta di prose poetiche papiniane. Il libro, oggi poco conosciuto, divenne un punto di riferimento essenziale per la letteratura italiana del primo Novecento, influenzando intere generazioni di scrittori. In questa nuova edizione, si ripropone il testo della princeps, con l’accompagnamento di apparati che forniscono dettagli storici, interpretativi e filologici, in modo da restituire ai lettori non solo un libro di grande importanza culturale, ma anche un autore e un poeta “immeritatamente dimenticato” (ancora Borges), che qui si mostra in una veste per molti aspetti nuova e sorprendente.
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Ricordato dai più come polemista e infaticabile promotore culturale, Giovanni Papini fu “inguaribilmente un poeta” secondo Borges e, secondo il Gianfranco Contini della Letteratura dell’Italia unita, scrisse le sue cose migliori in poesia: una vocazione che lungamente coltivò nel corso della sua vita. Oltre ai versi propriamente detti, il “poème en prose” e il frammento alla maniera vociana furono per lui luoghi d’ispirazione particolarmente felice, la stessa che è possibile rintracciare in questo Cento pagine di poesia, del 1915, prima e più importante raccolta di prose poetiche papiniane. Il libro, oggi poco conosciuto, divenne un punto di riferimento essenziale per la letteratura italiana del primo Novecento, influenzando intere generazioni di scrittori. In questa nuova edizione, si ripropone il testo della princeps, con l’accompagnamento di apparati che forniscono dettagli storici, interpretativi e filologici, in modo da restituire ai lettori non solo un libro di grande importanza culturale, ma anche un autore e un poeta “immeritatamente dimenticato” (ancora Borges), che qui si mostra in una veste per molti aspetti nuova e sorprendente.

Product Details

ISBN-13: 9788874629152
Publisher: Quodlibet Note azzurre
Publication date: 07/08/2013
Sold by: BOOKREPUBLIC SRL
Format: eBook
Pages: 140
File size: 308 KB
Language: Italian
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