1889
Per nove mesi, dal luglio 1888 all’aprile 1889, Klara Hitler, nata Pölzl, porta nel grembo colui che è destinato a diventare il più feroce dittatore di tutti i tempi, l’incarnazione del male assoluto. Régis Jauffret dà per la prima volta una voce e un’anima a questa donna quasi sconosciuta, e le fa raccontare la storia di quella gravidanza fatale. Nove mesi in cui emergono la violenza, la chiusura, la durezza, la soffocante religiosità, il gretto maschilismo del contesto familiare in cui nasce Adolf Hitler: Jauffret racconta attraverso la letteratura quale coacervo di male e di crudele piccolezza umana e familiare darà vita all’uomo capace di concepire il nazismo e di creare Auschwitz. E lo fa inserendo nella narrazione un’ulteriore intuizione letteraria, perché ai fatti e ai giorni si aggiunge una sorta di fiume carsico di parole e di immagini che invadono la mente della madre e che lei trascrive benché le risultino quasi del tutto incomprensibili, e che sono trasmesse alla sua coscienza dalla creatura che ha nel ventre. Immagini e parole che prevedono e descrivono la ferocia e i crimini che quel feto, una volta diventato uomo, commetterà ai danni dell’intera umanità.Pochissimi autori sono stati capaci di esplorare l’indicibile dell’essere umano con la genialità narrativa e letteraria di Régis Jauffret. Soltanto lui avrebbe potuto compiere questo viaggio nell’abisso, con la consapevolezza che niente come la letteratura può scavare in profondità nell’animo umano: perché nessun libro di storia, nessun saggio, nessuna analisi sociologica, politica o economica possiede il potere del romanzo.
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1889
Per nove mesi, dal luglio 1888 all’aprile 1889, Klara Hitler, nata Pölzl, porta nel grembo colui che è destinato a diventare il più feroce dittatore di tutti i tempi, l’incarnazione del male assoluto. Régis Jauffret dà per la prima volta una voce e un’anima a questa donna quasi sconosciuta, e le fa raccontare la storia di quella gravidanza fatale. Nove mesi in cui emergono la violenza, la chiusura, la durezza, la soffocante religiosità, il gretto maschilismo del contesto familiare in cui nasce Adolf Hitler: Jauffret racconta attraverso la letteratura quale coacervo di male e di crudele piccolezza umana e familiare darà vita all’uomo capace di concepire il nazismo e di creare Auschwitz. E lo fa inserendo nella narrazione un’ulteriore intuizione letteraria, perché ai fatti e ai giorni si aggiunge una sorta di fiume carsico di parole e di immagini che invadono la mente della madre e che lei trascrive benché le risultino quasi del tutto incomprensibili, e che sono trasmesse alla sua coscienza dalla creatura che ha nel ventre. Immagini e parole che prevedono e descrivono la ferocia e i crimini che quel feto, una volta diventato uomo, commetterà ai danni dell’intera umanità.Pochissimi autori sono stati capaci di esplorare l’indicibile dell’essere umano con la genialità narrativa e letteraria di Régis Jauffret. Soltanto lui avrebbe potuto compiere questo viaggio nell’abisso, con la consapevolezza che niente come la letteratura può scavare in profondità nell’animo umano: perché nessun libro di storia, nessun saggio, nessuna analisi sociologica, politica o economica possiede il potere del romanzo.
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Per nove mesi, dal luglio 1888 all’aprile 1889, Klara Hitler, nata Pölzl, porta nel grembo colui che è destinato a diventare il più feroce dittatore di tutti i tempi, l’incarnazione del male assoluto. Régis Jauffret dà per la prima volta una voce e un’anima a questa donna quasi sconosciuta, e le fa raccontare la storia di quella gravidanza fatale. Nove mesi in cui emergono la violenza, la chiusura, la durezza, la soffocante religiosità, il gretto maschilismo del contesto familiare in cui nasce Adolf Hitler: Jauffret racconta attraverso la letteratura quale coacervo di male e di crudele piccolezza umana e familiare darà vita all’uomo capace di concepire il nazismo e di creare Auschwitz. E lo fa inserendo nella narrazione un’ulteriore intuizione letteraria, perché ai fatti e ai giorni si aggiunge una sorta di fiume carsico di parole e di immagini che invadono la mente della madre e che lei trascrive benché le risultino quasi del tutto incomprensibili, e che sono trasmesse alla sua coscienza dalla creatura che ha nel ventre. Immagini e parole che prevedono e descrivono la ferocia e i crimini che quel feto, una volta diventato uomo, commetterà ai danni dell’intera umanità.Pochissimi autori sono stati capaci di esplorare l’indicibile dell’essere umano con la genialità narrativa e letteraria di Régis Jauffret. Soltanto lui avrebbe potuto compiere questo viaggio nell’abisso, con la consapevolezza che niente come la letteratura può scavare in profondità nell’animo umano: perché nessun libro di storia, nessun saggio, nessuna analisi sociologica, politica o economica possiede il potere del romanzo.

Product Details

ISBN-13: 9791255510079
Publisher: Edizioni Clichy
Publication date: 01/24/2023
Series: Rive Gauche - Fiction e non-fiction americana
Sold by: BOOKREPUBLIC SRL
Format: eBook
Pages: 140
File size: 278 KB
Language: Italian

About the Author

Régis Jauffret nasce a Marsiglia nel 1955. Debutta come scrittore nel 1985 con Seule au milieu d'elle. Il primo successo arriva nel 1998 con Histoire d'amour. Nel 2003, con Univers, univers, che si aggiudica il Prix Décembre, e più ancora dopo il 2005, con Asiles de fous, che vince il Prix Fémina, Jauffret diventa una delle voci più importanti della letteratura francese contemporeanea. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo Microfictions (2007), Lacrimosa (2008), Il banchiere (Barbès, 2010), Claustria (2012) e La ballade de Rikers Island (2014). Cannibali è stato uno dei tre finalisti del Prix Goncourt 2016.
Tommaso Gurrieri è nato durante l'alluvione di Firenze del novembre 1966. Ha fatto il giornalista, il conduttore radiofonico, l'esperto di cani, il ghost writer, lo spin doctor, l'esperto di comunicazione politica, l'organizzatore di concerti, il dj, il sociologo, il dattilografo, l'autista, il tipografo, il facchino, il muratore, il pizzaiolo e l'imbianchino. Tra il 1986 e il 2001 ha fondato e diretto quattro diverse riviste letterarie. Ha scritto libri di storia e di politica. Ama sopra ogni altra cosa Parigi e ha tradotto dal francese una cinquantina di libri. Nel 2007 ha creato e diretto fino alla sua chiusura la casa editrice Barbès. Poi, non contento, nel 2012 ha inventato le Edizioni Clichy, che ancora dirige. Ha un figlio già grande (e altissimo) e due appena arrivati.
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