Storia breve dei Bonvicino: Inquietudine e tormento di una famiglia siciliana
Pietro Bonvicino è un ebanista siciliano che ha raggiunto una buona posizione economica e sociale. Ha però il difetto di avere un carattere terribile e di rincorrere sogni irrealizzabili. Un giorno decide di costruirsi dalle fondamenta una casa nuova. I figli al liceo e all'università, le spese per la costruzione della casa, i crediti che stentano sempre a rientrare rendono la situazione insostenibile. Alcuni dei figli, stanchi di sottomettersi alla tirannia del padre e alle sue bizzarrie si imbarcano per l'Argentina. Anche Corrado, il figlio prediletto, parte, ma per andare a Bergamo, dove viene assunto in un mobilificio. La grave malattia del padre e le lettere insistenti che gli giungono da casa lo costringono però a dare le dimissioni e a tornare al paese. Qui arriva giusto in tempo per vedere il padre nei suoi ultimi giorni di vita.
Corrado riprende a fare l'ebanista, ma i mesi vissuti a Bergamo e il desiderio di fare cose nuove lo spingono ad abbandonare il vecchio lavoro e ad aprire un deposito di legnami. Sposato e padre di quattro figli piccoli, con un lavoro che gli dà soddisfazioni, potrebbe dirsi contento, invece è inquieto, tanto che progetta di trasferire l'attività al nord. Al primo tentativo macera nell'indecisione finché rinuncia. In seguito ci riprova e si trasferisce a Milano, ma anziché rilevare un deposito in città sceglie una soluzione meno impegnativa in provincia mettendosi in società. L'esperimento fallisce e lui decide di tornare da solo al paese. Al paese riprende possesso della propria azienda che aveva lasciato in gestione, ma questo non basta a dargli serenità: gli mancano gli affetti familiari.
Entra in scena Giacomo, l'ultimogenito. Giacomo, che ha lasciato l'università logorato da paure irrazionali, scende in Sicilia per la decisione del padre di non acquistare la casa di Milano. Una volta messo piede in Sicilia, sente di non essere felice come in passato, quando scendeva per le vacanze e non era oppresso da mille paure. Il giorno dopo il suo arrivo in Sicilia, tuttavia, la luce e il cielo azzurro del mattino lo inducono a sperare in un futuro privo di inutili timori. Aperto e socievole, si immerge in una esistenza intensa e piena di amici, ma questo non basta ad allontanare i suoi tormenti: delle volte arriva a soffrire così tanto da pensare alla morte come a una liberazione. Giacomo intanto conosce il dottor Scuderi, psichiatra palermitano cui racconta delle proprie paure e delle proprie sofferenze. Anche il padre di Giacomo sente la necessità di confidarsi con qualcuno, tanto che va parlare con frate Lorenzo. Le malferme condizioni di salute di Corrado Bonvicino peggiorano finché muore. A casa, Giacomo lo veglia tutta la notte, come a voler ricomporre in quell'atto d'amore ogni momento di serenità perduto. Passerà del tempo e poco a poco i motivi che terranno Giacomo avvinto alla propria terra verranno meno. La morte degli zii, l'esproprio del deposito paterno sembrano dirgli che è giunto il momento di partire e di tornare a Milano.
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Corrado riprende a fare l'ebanista, ma i mesi vissuti a Bergamo e il desiderio di fare cose nuove lo spingono ad abbandonare il vecchio lavoro e ad aprire un deposito di legnami. Sposato e padre di quattro figli piccoli, con un lavoro che gli dà soddisfazioni, potrebbe dirsi contento, invece è inquieto, tanto che progetta di trasferire l'attività al nord. Al primo tentativo macera nell'indecisione finché rinuncia. In seguito ci riprova e si trasferisce a Milano, ma anziché rilevare un deposito in città sceglie una soluzione meno impegnativa in provincia mettendosi in società. L'esperimento fallisce e lui decide di tornare da solo al paese. Al paese riprende possesso della propria azienda che aveva lasciato in gestione, ma questo non basta a dargli serenità: gli mancano gli affetti familiari.
Entra in scena Giacomo, l'ultimogenito. Giacomo, che ha lasciato l'università logorato da paure irrazionali, scende in Sicilia per la decisione del padre di non acquistare la casa di Milano. Una volta messo piede in Sicilia, sente di non essere felice come in passato, quando scendeva per le vacanze e non era oppresso da mille paure. Il giorno dopo il suo arrivo in Sicilia, tuttavia, la luce e il cielo azzurro del mattino lo inducono a sperare in un futuro privo di inutili timori. Aperto e socievole, si immerge in una esistenza intensa e piena di amici, ma questo non basta ad allontanare i suoi tormenti: delle volte arriva a soffrire così tanto da pensare alla morte come a una liberazione. Giacomo intanto conosce il dottor Scuderi, psichiatra palermitano cui racconta delle proprie paure e delle proprie sofferenze. Anche il padre di Giacomo sente la necessità di confidarsi con qualcuno, tanto che va parlare con frate Lorenzo. Le malferme condizioni di salute di Corrado Bonvicino peggiorano finché muore. A casa, Giacomo lo veglia tutta la notte, come a voler ricomporre in quell'atto d'amore ogni momento di serenità perduto. Passerà del tempo e poco a poco i motivi che terranno Giacomo avvinto alla propria terra verranno meno. La morte degli zii, l'esproprio del deposito paterno sembrano dirgli che è giunto il momento di partire e di tornare a Milano.
Storia breve dei Bonvicino: Inquietudine e tormento di una famiglia siciliana
Pietro Bonvicino è un ebanista siciliano che ha raggiunto una buona posizione economica e sociale. Ha però il difetto di avere un carattere terribile e di rincorrere sogni irrealizzabili. Un giorno decide di costruirsi dalle fondamenta una casa nuova. I figli al liceo e all'università, le spese per la costruzione della casa, i crediti che stentano sempre a rientrare rendono la situazione insostenibile. Alcuni dei figli, stanchi di sottomettersi alla tirannia del padre e alle sue bizzarrie si imbarcano per l'Argentina. Anche Corrado, il figlio prediletto, parte, ma per andare a Bergamo, dove viene assunto in un mobilificio. La grave malattia del padre e le lettere insistenti che gli giungono da casa lo costringono però a dare le dimissioni e a tornare al paese. Qui arriva giusto in tempo per vedere il padre nei suoi ultimi giorni di vita.
Corrado riprende a fare l'ebanista, ma i mesi vissuti a Bergamo e il desiderio di fare cose nuove lo spingono ad abbandonare il vecchio lavoro e ad aprire un deposito di legnami. Sposato e padre di quattro figli piccoli, con un lavoro che gli dà soddisfazioni, potrebbe dirsi contento, invece è inquieto, tanto che progetta di trasferire l'attività al nord. Al primo tentativo macera nell'indecisione finché rinuncia. In seguito ci riprova e si trasferisce a Milano, ma anziché rilevare un deposito in città sceglie una soluzione meno impegnativa in provincia mettendosi in società. L'esperimento fallisce e lui decide di tornare da solo al paese. Al paese riprende possesso della propria azienda che aveva lasciato in gestione, ma questo non basta a dargli serenità: gli mancano gli affetti familiari.
Entra in scena Giacomo, l'ultimogenito. Giacomo, che ha lasciato l'università logorato da paure irrazionali, scende in Sicilia per la decisione del padre di non acquistare la casa di Milano. Una volta messo piede in Sicilia, sente di non essere felice come in passato, quando scendeva per le vacanze e non era oppresso da mille paure. Il giorno dopo il suo arrivo in Sicilia, tuttavia, la luce e il cielo azzurro del mattino lo inducono a sperare in un futuro privo di inutili timori. Aperto e socievole, si immerge in una esistenza intensa e piena di amici, ma questo non basta ad allontanare i suoi tormenti: delle volte arriva a soffrire così tanto da pensare alla morte come a una liberazione. Giacomo intanto conosce il dottor Scuderi, psichiatra palermitano cui racconta delle proprie paure e delle proprie sofferenze. Anche il padre di Giacomo sente la necessità di confidarsi con qualcuno, tanto che va parlare con frate Lorenzo. Le malferme condizioni di salute di Corrado Bonvicino peggiorano finché muore. A casa, Giacomo lo veglia tutta la notte, come a voler ricomporre in quell'atto d'amore ogni momento di serenità perduto. Passerà del tempo e poco a poco i motivi che terranno Giacomo avvinto alla propria terra verranno meno. La morte degli zii, l'esproprio del deposito paterno sembrano dirgli che è giunto il momento di partire e di tornare a Milano.
Corrado riprende a fare l'ebanista, ma i mesi vissuti a Bergamo e il desiderio di fare cose nuove lo spingono ad abbandonare il vecchio lavoro e ad aprire un deposito di legnami. Sposato e padre di quattro figli piccoli, con un lavoro che gli dà soddisfazioni, potrebbe dirsi contento, invece è inquieto, tanto che progetta di trasferire l'attività al nord. Al primo tentativo macera nell'indecisione finché rinuncia. In seguito ci riprova e si trasferisce a Milano, ma anziché rilevare un deposito in città sceglie una soluzione meno impegnativa in provincia mettendosi in società. L'esperimento fallisce e lui decide di tornare da solo al paese. Al paese riprende possesso della propria azienda che aveva lasciato in gestione, ma questo non basta a dargli serenità: gli mancano gli affetti familiari.
Entra in scena Giacomo, l'ultimogenito. Giacomo, che ha lasciato l'università logorato da paure irrazionali, scende in Sicilia per la decisione del padre di non acquistare la casa di Milano. Una volta messo piede in Sicilia, sente di non essere felice come in passato, quando scendeva per le vacanze e non era oppresso da mille paure. Il giorno dopo il suo arrivo in Sicilia, tuttavia, la luce e il cielo azzurro del mattino lo inducono a sperare in un futuro privo di inutili timori. Aperto e socievole, si immerge in una esistenza intensa e piena di amici, ma questo non basta ad allontanare i suoi tormenti: delle volte arriva a soffrire così tanto da pensare alla morte come a una liberazione. Giacomo intanto conosce il dottor Scuderi, psichiatra palermitano cui racconta delle proprie paure e delle proprie sofferenze. Anche il padre di Giacomo sente la necessità di confidarsi con qualcuno, tanto che va parlare con frate Lorenzo. Le malferme condizioni di salute di Corrado Bonvicino peggiorano finché muore. A casa, Giacomo lo veglia tutta la notte, come a voler ricomporre in quell'atto d'amore ogni momento di serenità perduto. Passerà del tempo e poco a poco i motivi che terranno Giacomo avvinto alla propria terra verranno meno. La morte degli zii, l'esproprio del deposito paterno sembrano dirgli che è giunto il momento di partire e di tornare a Milano.
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Product Details
BN ID: | 2940160867823 |
---|---|
Publisher: | Carlo Maria Cianciabella |
Publication date: | 06/25/2023 |
Sold by: | Barnes & Noble |
Format: | eBook |
File size: | 277 KB |
Language: | Italian |
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